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    La Regione Lombardia risponde a Conte: “Zona Rossa ad Alzano e Nembro chiesta il 3 marzo”

    Attilio Fontana, governatore della Lombardia, e il premier Giuseppe Conte
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Apr. 2020 alle 22:48

    La Regione Lombardia risponde a Conte: “Zona Rossa ad Alzano e Nembro chiesta il 3 marzo”

    È ormai scontro aperto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Regione Lombardia sul caso della mancata istituzione della Zona Rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, in provincia di Bergamo, da cui, con ogni probabilità, si è originato il più drammatico focolaio di Coronavirus in Italia. Dopo l’inchiesta di TPI – che, tra le altre cose, ha svelato una nota riservata dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) del 2 marzo in cui si raccomandava al Governo la chiusura dei due comuni – Conte ha risposto al nostro giornale affermando che, se avesse voluto, la Regione Lombardia avrebbe potuto istituire autonomamente la Zona Rossa nella Val Seriana. La Regione, da parte sua, controreplica al premier sostenendo di aver effettivamente chiesto al Governo la chiusura dei due comuni in data 3 marzo.

    In una nota l’ente guidato da Attilio Fontana ricostruisce così i fatti e i provvedimenti di quelle settimane. “Il 21 febbraio, nello stesso giorno in cui si registra il primo contagio in Lombardia il presidente della Regione con il Ministro della Salute, ha assunto la prima ordinanza con l’obiettivo di sospendere le attività scolastiche, le manifestazioni pubbliche e le attività lavorative e commerciali. Il 23 di febbraio viene istituita dal Presidente del Consiglio dei Ministri la zona rossa di Codogno. Nello stesso giorno viene istituita la zona gialla, che prevedeva minori restrizioni, con ordinanza firmata dal Presidente Fontana e dal Ministro Speranza”.

    “Il 1 marzo è stato concordato il primo dpcm con misure restrittive su tutta la regione con particolare severità per le province di Bergamo,Cremona, Lodi e Piacenza, reiterando le misure già disposte per i dieci comuni del lodigiano. A fronte della mappatura della diffusione del contagio, Regione Lombardia il 3 marzo ha reiterato, fra le altre, la richiesta di istituire una zona rossa per Nembro e Alzano, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico di supporto a Palazzo Chigi che condivideva tale valutazione, inoltrandola al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute. L’8 marzo il Governo ha deciso con proprio dpcm – quello che ha generato il drammatico esodo notturno dalla Lombardia – di istituire la zona rossa in tutta la regione, superando ogni decisione relativa a Nembro e Alzano e cancellando quella di Codogno”. Qui la ricostruzione completa dell’inchiesta di TPI sulla mancata Zona Rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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