Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:34
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Quirinale, Letta preoccupato per le trattative: “Rischiamo di perdere Draghi anche a Palazzo Chigi”

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

Le trattative per il Quirinale sono ferme: Enrico Letta, sostengono le voci a lui più vicine riportate da Repubblica, è molto preoccupato. Lo è soprattutto riguardo alla posizione di Mario Draghi, dato che il centrodestra si sta muovendo per evitare che venga eletto. Per Letta: “A questo punto rischiamo di perderlo sia a Chigi sia al Quirinale”.

Ieri il segretario del Partito democratico ha incontrato Matteo Salvini e ha sentito il premier al telefono. I colloqui devono essere andati male perché tra i vertici del Pd serpeggia molto scetticismo. Si teme che Draghi possa non restare alla guida del governo se venisse eletto un capo dello Stato con una maggioranza meno larga dell’attuale o un profilo istituzionale non all’altezza del ruolo.

Una mossa sbagliata delle forze politiche in capo provocherebbe, sostiene Letta, un danno d’immagine grave per l’Italia. Un danno per i mercati e per il giudizio internazionale sul nostro Paese. L’idea è quindi di insistere sul percorso che “preservi Draghi e al tempo stesso la legislatura”.

Se ciò non riuscisse si apre la possibilità di andare presto a elezioni, con il Pnrr da attuare e la pandemia che non è sconfitta: “Sarebbe un vero disastro”, dice Letta. Il pericolo va scongiurato. Il segretario Pd e il leader del Carroccio si incontreranno ancora oggi, il confronto andrà avanti fino a quando sarà trovata una soluzione condivisa.

Salvini

Durante l’incontro di ieri con Salvini non sono stati fatti nomi, ma il centrodestra ha insistito con la propria rosa di nomi. Nomi che per Letta sono solo una provocazione: “La strada è e rimane quella di un accordo su una figura di garanzia per tutti. Ostinarsi su nomi di parte è esattamente ciò che mette a rischio la legislatura”.

Casini

Così some mette a rischio la tenuta stessa del partito di Letta la candidatura di Pierferdinando Casini. Alcuni esponenti del Pd, su pressing di Matteo Renzi, sarebbero pronti ad accoglierla. Altri no. “Si tratta di un’operazione neocentrista – spiega un membro della segreteria – che mira ad aggregare quel che resta di Forza Italia, a spaccare il Pd e a diventare l’ago della bilancia di qualsiasi futuro governo, in vista del cambio della legge elettorale”.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Un po’ di coraggio! Diamo il diritto di voto ai sedicenni
Opinioni / Altro che nazionalizzazioni: Giorgia vende tutto
Politica / Morta Marisa Rodano, ultima deputata della prima legislatura: aveva 102 anni
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Un po’ di coraggio! Diamo il diritto di voto ai sedicenni
Opinioni / Altro che nazionalizzazioni: Giorgia vende tutto
Politica / Morta Marisa Rodano, ultima deputata della prima legislatura: aveva 102 anni
Opinioni / La sinistra assiste impotente al crollo della separazione tra i poteri
Politica / Carne coltivata, Mattarella non firma il ddl: prima servirà il via libera di Bruxelles
Politica / La locandina promozionale apparsa sui social di Atreju, kermesse di FdI, e l’ironia di Luxuria
Politica / Delmastro rinviato a giudizio: li sottosegretario andrà a processo per il caso Cospito
Politica / Expo, la rabbia di Gualtieri: “Avevamo delle lettere di impegno da Paesi che alla fine non ci hanno votato”
Politica / La Russa: “Volevo fare una cosa diversa, volevo fare il ministro dello Sport per andare contro la Juve”
Politica / Giorgia Meloni: “Sinistra condanni la violenza contro Pro Vita”