Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Troppa burocrazia, poca trasparenza: gli addetti ai lavori bocciano il Pnrr

Immagine di copertina

Ecco le principali lamentele dei dirigenti, pubblici e privati, alle prese con le procedure del Pnrr

Il 68% dei dirigenti pubblici invoca una semplificazione delle procedure amministrative legate al Pnrr. Il 26% delle imprese chiede maggiori e migliori informazioni per l’accesso ai fondi «come driver necessario per aumentare la portata di questo strumento e la concreta possibilità di giocare un ruolo». Solo il 42% degli addetti ai lavori, fra pubblico e privato, ritiene l’Italia in grado di attuare le riforme e le iniziative previste dal piano. Le percentuali emergono da un sondaggio realizzato da Ernst&Young in collaborazione con l’istituto Swg. Benché l’indagine sia firmata da una delle più importanti società di consulenza del mondo e si occupi della principale leva per il rilancio del Paese – il Piano nazionale di ripresa e resilienza – la notizia non ha trovato molto spazio sui giornali italiani. Secondo la rilevazione, «la percezioni di dirigenti e manager di enti pubblici e imprese appaiono molto distanti tra loro».

In particolare, «le amministrazioni evidenziano un soddisfacente livello di informazione circa i progetti e la modalità di gestione del piano, con un elevato grado di coinvolgimento in tutte le attività». Al contrario le imprese «si pongono con maggiore criticità evidenziandone valori insufficienti, specie sullo stato di avanzamento dei progetti, sulle modalità e le procedure di gestione e attuazione dei progetti e sulle modalità di governance dei finanziamenti». Anche tra i soggetti pubblici, peraltro, sette intervistati su dieci chiedono «a gran voce» di semplificare le procedure, mentre uno su due auspica un «incremento delle forze professionali per consentire una governance efficace». Il 62% degli intervistati – tra dirigenti pubblici e privati – rileva inoltre qualche «criticità circa l’adeguatezza delle riforme previste dal piano», mentre il 39% esprime «dubbi sulla capacità di declinare il Pnrr in modo adeguato rispetto alle principali sfide dell’economia italiana» e il 37% lamenta una «scarsa equità nella distribuzione delle risorse». Se a dirlo è chi, il piano, dovrà realizzarlo concretamente, c’è di che preoccuparsi.

Ti potrebbe interessare
Politica / Famiglia nel bosco, Salvini: "Separarli a Natale è una violenza di Stato"
Politica / Barbara Berlusconi: “Io in politica? No. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso”
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Ti potrebbe interessare
Politica / Famiglia nel bosco, Salvini: "Separarli a Natale è una violenza di Stato"
Politica / Barbara Berlusconi: “Io in politica? No. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso”
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”