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Home » Politica

Copisteria Montecitorio: salasso a sei zeri in atti parlamentari

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La transizione ecologica può attendere. Almeno quando c’è da stampare la valanga di carta che, a quanto pare, è fondamentale per l’attività dei nostri deputati. E così, invece che intraprendere la strada “green” della digitalizzazione, a Montecitorio ancora si è costretti a stampare qualsiasi documento. Risultato? Una spesa salatissima. Il prossimo 9 giugno scadrà il termine per le offerte di un maxi-appalto indetto dall’organo presieduto da Roberto Fico: 33,6 milioni di euro per i «servizi di elaborazione e stampa degli atti parlamentari della Camera dei deputati». Insomma, meglio avere in formato cartaceo atti, interrogazioni, delibere e proposte di legge. Una montagna di carta che si spera quantomeno sia utile.

La rettifica della Camera dei deputati

Riceviamo e pubblichiamo la rettifica dell’Ufficio stampa della Camera dei deputati:

La procedura di appalto triennale, per un ammontare complessivo di 33,6 milioni di euro, riguarda la fornitura congiunta di servizi di elaborazione e stampa sia della Camera dei deputati che del Senato della Repubblica.

Per quanto attiene alla Camera, l’importo dell’appalto ammonta a 20.550.000 sul triennio, ovvero 6.850.000 € l’anno. La massima parte dell’importo annuale (6.300.000 € circa) è riferita a prestazioni di composizione e predisposizione elettronica dei testi, mentre le cifre di spesa che ogni anno riguardano la stampa degli atti parlamentari rappresentano una percentuale ristretta (circa 500.000 €), a conferma dell’obiettivo di ridurre le tirature ed il potenziamento del print on demand. 

La Camera dei deputati ha avviato negli ultimi anni un impegnativo percorso di transizione volto non solo a mettere a disposizione dei cittadini testi in formato digitale, ma anche a trasformare i processi di lavoro interni. La presentazione in formato digitale degli emendamenti, delle proposte di legge e degli atti di sindacato ispettivo è un esempio in questo senso. Il percorso potrà beneficiare dei progressi della digitalizzazione e dell’interoperabilità tra tutti i soggetti che con la Camera dialogano, trasmettendo documenti, atti, relazioni. Negli ultimi dieci anni, infatti, il numero delle pagine stampate è sceso dagli 87,6 milioni del 2012 ai 24,2 del 2021.
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