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Home » Politica

Il governo ha deliberato lo stato di emergenza di 6 mesi sul tema dei migranti

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Su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del mediterraneo. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’unione europea”. Tra le ipotesi al vaglio un centro per rimpatriare migranti in ogni regione.

Oggi, al Viminale, si sono incontrati il sottosegretario Nicola Molteni, i capigruppo di maggioranza, il presidente della prima commissione del Senato, Alberto Balboni e il relatore Andrea De Priamo. Nessun passo indietro, al momento, né generiche riformulazioni del testo. Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri è stato poi dichiarato per sei mesi uno “stato di emergenza nazionale” in materia di immigrazione.

Anche il vicepremier Matteo Salvini si è scagliato ancora una volta contro Bruxelles. Fondamentale, ha detto, “che l’Europa si svegli e intervenga: è da anni che chiacchiera, ma non ha mai mosso un dito, ed è il momento di dimostrare che esiste una comunità, un’Unione e la solidarietà non è solo a carico dell’Italia”. E ancora: “Se l’Europa c’è, visto che siamo contribuenti netti per miliardi di euro l’anno, è il momento che lo dimostri, da soli non ce la facciamo”, ha detto Salvini, chiedendo “almeno un centro per i rimpatri per ogni Regione”, “quote di ingresso per gli immigrati che sono qui per lavorare e sono i benvenuti” e “restrizioni per chi sta qua e delinque”.

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