Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Affari di famiglia non dichiarati: mezzo governo non è trasparente

Immagine di copertina

Non c’è obbligo di legge che tenga. Mezzo governo Draghi non vuole aprire bocca sugli affari portati avanti dai familiari più stretti. I ministri, i sottosegretari e pure i commissari governativi, entro 90 giorni dall’assunzione della carica, sono obbligati a comunicare se loro, i loro coniugi o i loro parenti entro il secondo grado sono titolari di imprese, hanno partecipazioni in qualche società o hanno fatto investimenti particolari. Sono tutte quelle situazioni in cui un intervento o l’omissione di un atto governativo, utile a incidere su tali patrimoni, potrebbe far scattare un conflitto di interessi. Ma niente.

All’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che si occupa di vigilare su eventuali conflitti, sono state consegnate soltanto 133 dichiarazioni dei familiari dei titolari di cariche di governo e di altre 135 non ce n’è traccia. Lo evidenzia il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, nell’apposita relazione consegnata alla Camera dei deputati, specificando che le informazioni necessarie l’Autorità può comunque recuperarle, ma con un lavoro che «comporta indubbiamente una non trascurabile perdita di efficienza e di efficacia delle attività di controllo».

Senza considerare i «non trascurabili rischi di incompletezza e l’intempestività dei risultati così raccolti». Per l’Antitrust va cambiata la legge. Quelle dichiarazioni sono infatti un obbligo giuridico ma, nel caso in cui non vengano presentate dai familiari dei titolari di carica, non scatta alcuna sanzione e in troppi fanno orecchie da mercante.
Continua a leggere sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”
Politica / L’Ue vara un prestito-ponte da 90 miliardi di euro per l’Ucraina: ecco cosa prevede l’accordo del Consiglio Ue
Politica / Il Governo fa marcia indietro: la stretta sulle pensioni esce della manovra