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Meloni all’Onu: “Guerra globale agli scafisti. Le Nazioni Unite rifiutino ogni ipocrisia”

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Meloni all’Onu: “Guerra globale agli scafisti. Le Nazioni Unite rifiutino ogni ipocrisia”

Sarebbe dovere delle Nazioni Unite “rifiutare ogni ipocrisia” in tema di immigrazione “e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani”. È il cuore dell’intervento di Giorgia Meloni all’assemblea generale dell’Onu. Il primo per la presidente del Consiglio, che ha esaltato la difesa delle nazioni, delle identità, delle patrie e della ragione come chiavi per affrontare “insieme” le sfide di un’epoca “complessa”.

S&D

Il debutto della premier al Palazzo di vetro farà discutere anche per la scelta di disertare il ricevimento organizzato da Joe Biden al Metropolitan, ritagliandosi una serata invece in una nota pizzeria italiana di New York, e per la scelta di non intervenire allo storico Consiglio di sicurezza in cui si sono sfidati il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Lo staff del capo del governo ha precisato che Meloni si è poi intrattenuta con il presidente ucraino a margine della sessione. Ha anche tenuto incontri bilaterali con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e con i capi di governo di Ruanda, Algeria e Malawi.

L’Africa è stato anche uno dei temi ricorrenti del suo intervento all’Assemblea generale, in cui ha esaltato il suo “Piano Mattei per l’Africa”. “L’Africa non è un continente povero, ma è stato spesso, ed è, un continente sfruttato”, ha detto Meloni, sottolineando la necessità di “invertire la rotta” tramite una cooperazione “da pari a pari” per fornire “un’alternativa seria al fenomeno della migrazione di massa”. Uno degli obiettivi è quello di “garantire” quello che Meloni ha definito “il primo dei diritti”, ossia “il diritto a non dover emigrare”.

Meloni si è quindi detta “convinta che sia dovere di questa organizzazione rifiutare ogni ipocrisia su questo tema e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani”. I trafficanti, secondo la premier, “illudono che affidandosi a loro chi vuole migrare troverà una vita migliore, si fanno pagare migliaia di dollari per viaggi verso l’Europa che vendono con le brochure come fossero normali agenzie di viaggio, ma su quelle brochure non scrivono che quei viaggi troppo spesso conducono alla morte”.

Nel resto del suo intervento, si è soffermata riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che dovrebbe prevedere “una rappresentanza più equa dei seggi” e sull’intelligenza artificiale che rischia di avere effetti “devastanti” sul lavoro e non può essere “una zona franca”: per questo è necessario “dare un’etica agli algoritmi”. Chiudendo il suo intervento, ha ricordato quanto proprio all’Onu da Giovanni Paolo II, “cioè che l’attività politica, nazionale e internazionale, viene “dall’uomo”, si esercita “attraverso l’uomo” ed è “per l’uomo”.

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