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Meloni fissa la soglia minima per le elezioni europee: 26%

Immagine di copertina
Credit: AGF

Giorgia Meloni fissa la soglia minima di voti che punta a ottenere alle elezioni europee di giugno. “Vittoria per me sarebbe confermare il risultato che mi ha portato al governo”, ha dichiarato la presidente del Consiglio intervistata durante il programma tv Agorà, su Rai 3.

Alle politiche del 2022 il partito di Meloni, Fratelli d’Italia, raccolse il 26% delle preferenze e quindi sarebbe quello il risultato minimo che soddisferebbe la premier. Consapevole che al momento i sondaggi politici elettorali stimano FdI sopra quella soglia.

Nel corso dell’intervista televisiva la presidente del Consiglio ha anche spiegato in quali casi sarebbe pronta a dimettersi. Il primo è di natura strettamente privata e riguarda la figlia Ginevra: “Se mi dovessi rendere conto che deve pagare un prezzo troppo alto”.

“Ma è una bambina intelligente, forte, comprensiva”, ha aggiunto Meloni. “Stiamo facendo del nostro meglio per non perderci in questa tempesta”.

Il secondo motivo che potrebbe convincere la premier a fare un passo indietro è invece politico: “Non sto qui per sopravvivere, resto se posso incidere: devo sapere che sto cambiando qualcosa”.

A proposito, la riforma del premierato, secondo la presidente del Consiglio, “entrerà in vigore in ogni caso nella prossima legislatura, prevedibilmente nel 2028”.

Nell’intervista Meloni ha anche respinto le voci di presunti dissidi con il Quirinale: “I miei rapporti con il presidente Mattarella sono ottimi”, ha detto. “È un rapporto che gestiamo direttamente e chi briga per ostacolarlo rimarrà deluso. La sinistra è allo sbando e non sa come dire che non le va bene una riforma che dà il potere ai cittadini”.

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