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[Retroscena] Maggioranza spaccata sul “modello Genova” per i cantieri: Pd contrario e M5S divisi

Immagine di copertina
Il ponte di Genova. Credit: ANSA/LUCA ZENNARO

Rottura nella maggioranza sul Dl Semplificazioni, che il governo dovrebbe varare nei prossimi giorni per favorire la sburocratizzazione e velocizzare appalti e cantieri

[Retroscena] Maggioranza spaccata sul “modello Genova” per i cantieri: Pd contrario e M5S divisi

“Genova non è un modello. La politica deve governare, non commissariare”. C’è uno strappo nella maggioranza sul Dl Semplificazioni, che il governo dovrebbe varare nei prossimi giorni per favorire la sburocratizzazione e velocizzare appalti e cantieri. La stoccata arriva da Roberto Morassut, sottosegretario dem all’Ambiente. “Qualcuno ritiene che il Ponte di Genova possa essere un ‘modello’ per velocizzare la realizzazione delle opere pubbliche e la stessa ripresa post Covid”, ha scritto ieri Morassut in uno status su Facebook, citando la linea del sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo Cancelleri (M5S). Ma questa ipotesi – è l’affondo del deputato Pd – “troverebbe l’opposizione del Pd, certamente la mia”.

“Il modello Genova per me è quello giusto”, aveva dichiarato Cancelleri lo scorso 23 maggio Cancelleri. “Molti dicono ‘modello Genova’, molti dicono ‘sburocratizziamo’, scrivila come vuoi la norma ma se in un anno costruisci un ponte per me quello è il modello giusto. Commissariamo tutte le opere del contratto di programma di Anas e Rfi, sono più di 300 opere da realizzare, che valgono più di 1000 miliardi di euro”, aveva proposto. Morassut sottolinea invece i rischi di una generalizzazione sulla figura commissariale, evidenziando il pericolo di collegarla a “interventi strategici come le bonifiche ambientali”. “Sarebbe una sconfitta dello Stato che finirebbe per divorare se stesso”, scrive il sottosegretario all’Ambiente. “Troverebbe l’opposizione del Pd, certamente la mia”.

La posizione del deputato dem, secondo quanto apprende TPI, è condivisa nel Pd, in primis dal capogruppo Pd alla Camera Graziano Del Rio e dalla responsabile per l’Ambiente Chiara Braga. Per il momento, la ministra Pd direttamente interessata – la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli – non ha ancora preso posizioni ufficiali, limitandosi a dichiarare lo scorso 22 marzo che il modello Genova “non è replicabile” perché “nato da una tragedia”. Negli scorsi giorni però anche il segretario Pd Nicola Zingaretti ha invitato alla cautela sul “modello Genova”, attirandosi le critiche del leader di Italia Viva Matteo Renzi, schierato in prima linea per sbloccare i cantieri (“Zingaretti dice no al modello Genova perché c’è la corruzione? Mi convince molto poco, sembra una frase grillina”, ha detto l’ex premier ospite di Giletti a Non è L’Arena).

Con la “linea Cancelleri” il Movimento Cinque Stelle di fatto asseconda un modello esaltato dalla Lega (agli Stati Generali “andrò a proporre il taglio della burocrazia sul Modello Genova per sospendere il Codice degli Appalti e dare più poteri ai sindaci”, ha detto ieri Matteo Salvini a Dimartedì, su La7). Alcune delle anime dei grillini – quella più giustizialista e quella rimasta più legata al Carroccio – strizzano l’occhio all’ex alleato, ma c’è anche chi vorrebbe evitare a tutti costi una rottura e lasciare che sulle infrastrutture decida il governo. Il dibattito – su queste premesse – sarà serrato.

Leggi anche: 1. Il nuovo ponte di Genova illuminato con il tricolore: l’inaugurazione a tempo record | VIDEO /2. Direzione Pd, Zingaretti: “Serve una svolta”. L’attacco di Orfini: “Partito in lockdown politico. Governo a volte inadeguato” /3. Guido Crosetto a TPI: “La Meloni è una leader post-ideologica. Vi spiego la differenza tra lei e Salvini”

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