Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:21
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

“Lavoro, poi stacco”: una legge per una cultura del lavoro a prova di tecnologia

Immagine di copertina

Appena depositata alla Camera la proposta di legge “Lavoro, poi stacco” per rendere il diritto alla disconnessione finalmente riconosciuto dall’ordinamento italiano. Un disegno di legge portato avanti dall’Associata, associazione di studenti e professionisti romani, con la quale abbiamo organizzato mesi di confronto con sindacati, comitati, impiegati e imprenditori.

Adesso, con le prime firme dei deputati Ascani, Braga e Scotto, potremo tentare di difendere quei lavoratori che sono continuamente bombardati da comunicazioni e richieste oltre orario, senza che venga loro riconosciuto alcuno straordinario o possibilità di recupero.

Intendiamoci, ci sono lavori e lavori, ma è necessario che laddove vi sia necessità di un’ampia reperibilità o di soddisfare urgenze, queste vengano retribuite e riconosciute. Troppo spesso non è così, troppo spesso ansie, burnout, difficoltà nascono da un rapporto non chiaro e poco sano con la tecnologia sul lavoro, che ci costringe a rimanere “sempre connessi”.

Con “Lavoro poi stacco” vogliamo rispondere a tutto questo, chiedendo di riconoscere la corrispondenza con mail, telefonate e messaggi oltre-orario come vero e proprio lavoro; incentivando a fornire ai dipendenti strumenti tecnologici adeguati e dedicati esclusivamente alle attività professionali; garantendo formazione alle nuove generazioni, che devono essere consapevoli dei loro diritti e delle loro opportunità.

È una battaglia di tutti, che cercheremo di fare approvare dal Parlamento, augurandoci nella disponibilità della maggioranza dei gruppi politici a supportarla.

 

Giovanni Crisanti, 25 anni, fondatore de L’Associata

Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”
Politica / L’Ue vara un prestito-ponte da 90 miliardi di euro per l’Ucraina: ecco cosa prevede l’accordo del Consiglio Ue
Politica / Il Governo fa marcia indietro: la stretta sulle pensioni esce della manovra