Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:03
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Ius culturae, Pd e M5s trovano l’intesa per la riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati

Immagine di copertina

Ius culturae, Pd e M5s trovano l’intesa per la riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati

La riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati, che introduce lo Ius Culturae può ripartire. Tra Pd e M5s c’è l’intesa e il testo della riforma è arrivato in commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati, il relatore è Giuseppe Brescia, del M5s.

L’esame della riforma riprende giovedì 3 ottobre.

Il testo della riforma della cittadinanza, a prima firma Laura Boldrini, era stato presentato da Leu nell’ottobre 2018, che allora era ancora all’opposizione.

“Siamo ancora all’inizio ma credo si possa lavorare per introdurre lo ius culturae, legando la cittadinanza alla positiva conclusione di un ciclo di studi, e non alla sola frequenza. Non c’è solo il testo a prima firma Boldrini da esaminare. Ci sono diversi testi di altri gruppi, tra cui un testo Polverini di Forza Italia che introduce proprio lo ius culturae. Naturalmente arriverà anche un testo M5S. Serve una discussione che metta all’angolo propaganda e falsi miti, guardi in faccia la realtà e dia un segnale positivo a chi si vuole integrare”, ha spiegato Brescia.

“Non abbiamo molto scuse. Se tutti crediamo in quel che abbiamo dichiarato in questi anni lo ius soli si può fare”, ha commentato poi Matteo Orfini, ex presidente del Pd.

Il testo è stato accolto con favore anche dagli ambienti ecclesiastici. “Lo Ius culturae è da promuovere, perché l’integrazione, senza il riconoscimento da un punto di vista normativo, sarebbe un contenitore vuoto”, ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti della Cei.

Anche la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, si è detta favorevole a una riforma della cittadinanza. “Un bambino figlio di stranieri che concluda un ciclo di studi nel nostro paese deve avere la cittadinanza italiana con lo Ius Culturae”, ha detto in un’ intervista a La Stampa.

Nella scorsa legislatura lo ius soli era stato uno dei temi caldi, ma poi non ha mai visto la luce. L’allora governo Renzi e poi Gentiloni erano stati criticati per non avere avuto il coraggio di portare avanti la battaglia.

• “Cittadinanza italiana agli studenti stranieri minorenni”: la proposta della ministra Bonetti
• Lettera di un “nuovo” italiano sullo ius soli
Ti potrebbe interessare
Politica / Da Trump a Salvini, da Meloni a Orbán: la politica nel nome di Dio
Politica / Le tasse agitano il Governo. Giorgetti: “Nella manovra chiederemo sacrifici a tutti”
Politica / Sangiuliano: “Al telefono dissi a Boccia che non potevo nominare una donna incinta di me”
Ti potrebbe interessare
Politica / Da Trump a Salvini, da Meloni a Orbán: la politica nel nome di Dio
Politica / Le tasse agitano il Governo. Giorgetti: “Nella manovra chiederemo sacrifici a tutti”
Politica / Sangiuliano: “Al telefono dissi a Boccia che non potevo nominare una donna incinta di me”
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il Parlamento europeo "rimanda" Fitto e altri 9 commissari di von der Leyen
Opinioni / Double face Meloni: tutte le contraddizioni della premier dopo due anni di governo
Gossip / Francesca Pascale: “Berlusconi era tremendo, una volta tornai a casa e non era solo. Mi disse: ‘è colpa tua, sei rientrata prima’”
Politica / Boccia: “La vittima sono io, non Sangiuliano”
Politica / Sangiuliano disse a Boccia: “Signorini mi ha fatto un grande favore e ora ritira le foto di noi due”
Politica / “Lavoro, poi stacco”: una legge per una cultura del lavoro a prova di tecnologia