Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:32
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

InOltre, più di 70 giovani attivisti a Bruxelles per il salario minimo

Immagine di copertina
Credit: InOltre

Più di 70 attivisti, tra ragazzi e ragazze, sono partiti da tutta Italia per raggiungere il Parlamento Europeo di Bruxelles e presentare la loro proposta di legge sul salario minimo. L’associazione InOltre Alternativa Progressista, attiva a livello nazionale nella costituzione di policy paper, tavole rotonde e proposte di legge di carattere sociale, ha organizzato una visita al Parlamento Europeo, con il patrocinio degli europarlamentari PD On. Franco Roberti, On. Simona Bonafè, On. Pierfrancesco Majorino e On. Massimiliano Smeriglio. Nell’occasione, è stata presentata agli stessi deputati una proposta di legge sul salario minimo.

L’Italia è tra i pochi Stati europei che non ha ancora legiferato compiutamente sul tema della retribuzione minima ed è in forte ritardo rispetto ad altri paesi vicini, come Francia, Germania e Spagna. L’associazione InOltre Alternativa Progressista ha quindi deciso di elaborare una proposta di legge a partire da una
riflessione sugli articoli 36 e 39 della Costituzione italiana, rispettivamente incentrati sulla retribuzione minima e dignitosa e sul tema della rappresentanza sindacale. Il testo di legge riprende questi stessi principi e propone un salario minimo per tutti i lavoratori subordinati e autonomi, muovendosi sul solco della
pertinente proposta di direttiva europea al vaglio della Commissione e del Consiglio.

L’associazione InOltre ha deciso di cimentarsi nella stesura di un testo legislativo dopo aver avviato un dibattito con diverse associazioni nazionali, fino ad arrivare a confronti operativi con gli uffici giuridici delle massime confederazioni sindacali. A questo si è accompagnata un’analisi comparativa a livello europeo, individuando le best practices e attingendo in particolar modo dal modello francese sul ruolo e la composizione della commissione di adeguamento del salario minimo. Il testo poggia sulla convinzione che in un contesto come quello italiano, dove si ha una copertura di contrattazione collettiva pari all’80% (seppur con contratti siglati anche a 5.50 euro l’ora), non si può che intraprendere una strada ibrida che conduca a rinvigorire il contratto collettivo come strumento principe della definizione dei minimi contrattuali (esigibilità universale dei contratti collettivi) e prevedere per i settori scoperti il salario minimo legale.

Si propone una preminenza del salario minimo contrattuale, in carenza del quale subentra il salario minimo legale, entrambi comunque non inferiori a 10 euro lordi l’ora. Altri ambiti su cui si interviene nel testo di legge riguardano: la scelta del contratto leader di settore e la definizione dei perimetri contrattuali fra CCNL; la misurazione della rappresentanza sindacale e datoriale; la commissione di adeguamento per il salario minimo; la partecipazione agli utili da parte dei lavoratori; gli sgravi fiscali a favore delle imprese; le sanzioni e il controllo da parte dell’Ispettorato del lavoro; l’abrogazione dell’art. 8 del decreto Sacconi, al fine di evitare la derogabilità a livello territoriale dei contratti collettivi e di riportare a unità un sistema frammentato e disgregato del mondo sindacale (moltiplicazione dei contratti collettivi, sindacati gialli). Si sottolinea poi nel testo anche la necessità di tutelare i c.d. “collaboratori eterodiretti ivi compresi quelli degli ordini professionali”.

Tanti giovani nel mondo del lavoro autonomo d’impresa risultano infatti scoperti dietro la retorica della pseudoformazione, che ha il solo scopo di abbassare i costi del lavoro e incrina i diritti di un’intera generazione, che non ha neanche più la possibilità di progettare il proprio futuro, poiché priva di libertà economica. L’assenza di disciplina sul tema ha portato al dilagare di rimborsi da fame, volontariato coatto, lavoro gratuito e part-time involontario.

Ti potrebbe interessare
Politica / Luciano Canfora a processo per diffamazione di Giorgia Meloni. Cgil e Anpi: “Attacco alla libertà di pensiero”
Politica / Armi italiane a Israele dopo il 7 ottobre: la Farnesina “smentisce” il governo Meloni
Politica / Fratelli d’Italia scarica Santanchè: pressing per far dimettere la ministra indagata
Ti potrebbe interessare
Politica / Luciano Canfora a processo per diffamazione di Giorgia Meloni. Cgil e Anpi: “Attacco alla libertà di pensiero”
Politica / Armi italiane a Israele dopo il 7 ottobre: la Farnesina “smentisce” il governo Meloni
Politica / Fratelli d’Italia scarica Santanchè: pressing per far dimettere la ministra indagata
Politica / Anniversario delle Fosse Ardeatine, Meloni: “Terribile massacro nazista”. L’Anpi: “Omette la responsabilità dei fascisti”
Politica / L’ultimo scritto di Berlusconi prima di morire: “Forza Italia il partito del cuore e dell’amore”
Politica / Fine vita, il centrodestra in Piemonte affossa la legge senza nemmeno ammettere la discussione
Politica / I numeri smentiscono Salvini: a Bologna col limite dei 30 km/h calano incidenti e feriti
Politica / Zaia commemora l’ultima eruzione del Vesuvio. E scoppia la polemica
Politica / Sequestrati 10,8 milioni di euro a Marcello Dell’Utri
Opinioni / Lettera di un segretario di circolo Pd: Elly Schlein ha la forza della credibilità