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Forza Italia: “Per il caro bollette servirà il nucleare, per gli energivori già disponibili aiuti mirati”

Immagine di copertina
Il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo. Credit: AGF

Dopo le parole del deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo, qualcuno anche nella maggioranza sarà caduto dalle nuvole: ma come? Le aziende energivore che da settimane si lamentano di essere state lasciate sole ricevono un sostegno economico?

Val la pena riprendere il virgolettato del responsabile nazionale dei Dipartimenti del partito azzurro: “Questo Governo, nel breve periodo, ha dato aiuti mirati agli energivori, attraverso anche l’utilizzo del credito di imposta e altre iniziative sempre mirate. Grazie alle politiche di questo Governo oggi abbiamo due rigassificatori, grazie ai quali paghiamo il gas meno di quanto si pagava due anni fa, quando la politica dei NO ci impediva di fare tutto. Nel lungo periodo, invece, con il nucleare, con un mix energetico più equilibrato, potremmo dare bollette più leggere a tutti gli italiani”, ha detto il politico a L’Aria che Tira.

Peccato che non ci sia stato tempo per approfondire l’argomento, perché forse ai cittadini (perlomeno quelli che pagano le bollette di gas e luce) sarebbe piaciuto saperne di più: a quanto ammontano questi aiuti “mirati”? E da quando li prendono?

Di recente sono stati fatti alcuni calcoli di quanto i governi (non solo quello attuale) abbiano fatto per la categoria degli energivori, ossia delle società che utilizzano maggiormente l’energia elettrica.

Ci sono quattro modalità d’incentivo: Interconnector, Interrompibilità, rimborso dei costi indiretti di CO2 oltre all’esenzione dal pagamento di parte degli oneri di sistema. In totale i primi tre aiuti cubano poco più di un miliardo di euro all’anno, ma Interconnector e Interrompibilità sono in vigore da almeno 15 anni, da quando cioè il prezzo del gas non era un problema. L’esenzione totale di alcune componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema vale invece circa un altro miliardo all’anno.

Insomma, il governo ha ben presente che l’energia costa cara e oltre ad avere iniziato ad aiutare le imprese più di 15 anni fa, ha anche in animo di aumentare le risorse a disposizione degli energivori.

Allargando lo sguardo, invece, il problema resta strutturale. In Italia il prezzo del gas è più alto degli altri Paesi europei a causa delle scelte politiche e ideologiche del passato. Ad oggi il Paese spende più di chiunque altro in Europa per ottenere del gas, perché non lo produce. E così speculatori o intere nazioni estere fanno il bello e il cattivo tempo e impongono prezzi che finiscono per affliggere cittadini e imprese.

Le soluzioni ci sono, ma non sono immediate. Sempre Alessandro Cattaneo ha spiegato che “la Francia è il Paese con più nucleare del mondo e paga l’energia il 40% in meno rispetto all’Italia. Tra i 20 Paesi più industrializzati al mondo c’è solo l’Italia a non avere il nucleare e il rinnovabile italiano oggi dipende per buona parte da quello francese. È per questo che bisogna andare avanti in questa direzione per restare competitivi e abbassare le bollette agli italiani”, ha concluso il deputato di Forza Italia.

Il nucleare, quello però di nuova generazione, alla fine è l’uovo di Colombo, unica soluzione, da affiancare a eolico, solare e idroelettrico, per abbassare davvero il prezzo dell’energia in Italia. E se per eolico e solare si tratta solo di sbloccare i tanti impianti in attesa di partire, per il nucleare si tratta di studiare quali sono le soluzioni migliori.

La buona notizia è stata data pochi giorni fa nel corso di un’audizione alla Camera: i costi di questo nuovo nucleare sono affrontabili. Ci vorrà qualche anno per capire quale modello risulterà vincente, ma è già chiaro che gli impianti saranno di piccole dimensioni e il loro costo finale, considerando la capacità produttiva e la vita utile di almeno 60 anni, sarà competitivo con quello delle rinnovabili. Per fortuna qualcosa si muove.

“Nelle prossime settimane un provvedimento con riferimento alle dinamiche dei prezzi energetici dovrà essere assunto”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante il question time al Senato. Il ministro ha confermato che “l’andamento dei prezzi dell’energia e le bollette non dipendono dal governo ma da dinamiche estranee, speculative su cui l’attenzione del governo è massima”.

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