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M5S, Elena Fattori: “Con il decreto sicurezza bis andiamo verso uno stato di polizia, non lo voterò”

Immagine di copertina
Credit: Ansa

La senatrice del Movimento 5 Stelle commenta il decreto fortemente voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, ora approdato in commissione Affari costituzionali al Senato

Decreto Sicurezza bis, Elena Fattori: “Si va verso lo stato di polizia”

Sul Decreto sicurezza bis, Elena Fattori, senatrice del Movimento 5 Stelle, ha le idee chiare. Non lo voterà, come non ha votato il primo. Il cavallo di battaglia del Carroccio, che sta per approdare in Senato, richiama la defezione di altri pentastellati, una decina. Che hanno promesso, e annunciato, emendamenti su emendamenti. Lo scorso novembre, in occasione del voto sul primo dl sicurezza a Palazzo Madama, Fattori aveva deciso di disertare l’Aula insieme ai colleghi Gregorio De Falco, Paola Nugnes (entrambi espulsi) e Virginia La Mura.

>Decreto sicurezza bis: cosa prevede il decreto voluto da Matteo Salvini

La senatrice, in un’intervista del Corriere della Sera, dichiara di non votare il dl sicurezza per il reato di chi soccorre gente in mare: “Chiederò l’abolizione o la riduzione della pena nel caso in cui vengano soccorsi minori. Poi c’è la norma sulle manifestazioni”.

E, quanto  all’inasprimento delle pene per i reati commessi durante le manifestazioni, Fattori afferma: “lo trovo assurdo. Ho amici e parenti nelle forze dell’ordine e so che alle manifestazioni vanno reparti speciali, con caschi e scudi. Credo, invece, che si dovrebbero inasprire le pene in situazioni ordinarie. Se attacchi un agente che ti chiede i documenti è molto più grave. Penso alla vicenda del carabiniere ucciso, anche se non voglio strumentalizzarla. Credo che la norma sia una scusa per impedire ai cittadini di manifestare”.

“Ci si avvia verso uno stato di polizia. Mancano solo le leggi razziali. Siamo alla barbarie”, conclude la senatrice.

Dopo il voto di fiducia e il via libera alla Camera, il Decreto sicurezza bis è approdato in commissione Affari costituzionali al Senato. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per domani, mercoledì 30 luglio. Le opposizioni, Partito Democratico e Forza Italia, ne hanno annunciati “numerosi” ma la maggioranza è intenzionata a blindare il testo, in modo da poterlo approvare in via definitiva in Aula dove è atteso la prossima settimana con relatore il leghista Stefano Borghesi.

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