Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Decreto Aiuti bis: approvate modifiche al Superbonus, via libera del Senato. Conte: “Ora Letta chieda scusa”

Immagine di copertina

Decreto Aiuti bis: approvate modifiche al Superbonus, via libera del Senato. Conte: “Ora Letta chieda scusa”

il Senato ha approvato con 182 voti favorevoli, nessun contrario e 21 astenuti, il decreto Aiuti bis, che contiene misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali. Tra queste, l’emendamento sul Superbonus, che da settimane bloccava il passaggio del provvedimento da 17 miliardi.

“Sul Superbonus c’è stato un atteggiamento incomprensibile da parte di questo governo”, il commento di Giuseppe Conte dopo la notizia dell’accordo sulle modifiche al Superbonus, una delle misure simbolo del secondo governo da lui presieduto.

“A un certo punto si è dato un dato falso, gonfiato sulle truffe, che non hanno mai superato il tre per cento del valore complessivo. C’è stata una presa di distanza pubblica da parte del presidente del Consiglio incomprensibile. Si voleva deliberatamente boicottare questa misura”, ha continuato il presidente del Movimento 5 stelle, che in un tweet ha attaccato Enrico Letta. “Ora Letta chieda scusa e con lui anche tutti gli altri”, ha scritto. “Grazie al M5s e a quelli che Letta ha chiamato ‘piccoli calcoli elettorali’ oggi è stata trovata una soluzione per 40mila imprese edilizie, lavoratori e famiglie che erano stati dimenticati da tutti”.

Secondo i capigruppo del M5s nelle commissioni Bilancio e Finanze, Gianmauro Dell’Olio ed Emiliano Fenu, l’emendamento rappresenta “un passo decisivo” verso lo sblocco del meccanismo dei crediti d’imposta legati al Superbonus e ad altri bonus edilizi, a rischio paralisi dopo le strette approvate negli scorsi mesi. In base alle modifche, la responsabilità in solido nella cessione dei crediti si applicherà solo se il concorso nella violazione avverrà “con dolo o colpa grave“. Nei casi sorti prima dell’introduzione degli obblighi (introdotti lo scorso novembre) di ottenere attestazioni sui soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, sarà necessario acquisire comunque la documentazione “ora per allora”, anche se la responsabilità rimarrà circoscritta ai casi di dolo e colpa grave.

“L’approvazione dell’emendamento al decreto legge Aiuti bis in tema di cessione di tali crediti è un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus”, hanno dichiarato in una nota il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e il suo direttore generale, Giovanni Sabatini, che “valutano positivamente l’emendamento”, chiedendo che l’Agenzia delle Entrate “adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi”.

Il Superbonus, introdotto dal secondo governo Conte, consente ai contribuenti di ottenere una detrazione pari al 110% del costo delle ristrutturazione per rendere gli edifici ecocompatibili, che va a ridurre l’ammontare delle imposte dovute allo Stato nell’arco di cinque anni. Alternativamente, l’impresa edile può riconoscere al cliente uno sconto direttamente in fattura, acquisendo il credito fiscale che può essere poi ceduto nuovamente.

La misura, assieme ad altri bonus introdotti negli scorsi mesi, è stata accusata di aver incentivato abusi e truffe, senza prevedere controlli adeguati. L’Agenzia delle entrate ha dichiarato di aver scoperto truffe dal valore di centinaia di milioni di euro a causa degli incentivi.

Dopo il via libera di oggi, il decreto Aiuti bis passerà alla Camera per l’approvazione definitiva. Tra gli emendamenti inclusi nel decreto, c’è anche la fine della qualifica di “docente esperto” prevista in precedenza, lasciando la possibilità per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva la possibilità di “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva”.

Introdotto anche un “Copasir provvisorio”, in carica all’inizio della legislatura prima della fiducia a un nuovo governo. L’emendamento prevede che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sia composto dai membri della precedente legislatura rieletti, reintegrati dai presidenti di Camera e Senato se meno di sei. Il Comitato, che vigila sull’operato dei servizi segreti, decade dopo “20 giorni dalla votazione della fiducia al governo”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Cronaca / Accolto il ricorso, Ilaria Salis andrà ai domiciliari a Budapest
Cronaca / Fedez e l'aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: "Era lui"
Ti potrebbe interessare
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Cronaca / Accolto il ricorso, Ilaria Salis andrà ai domiciliari a Budapest
Cronaca / Fedez e l'aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: "Era lui"
Cronaca / La Sapienza chiude la Biblioteca Alessandrina per contenere le proteste anti-Israele degli studenti
Cronaca / Francia, assalto a un furgone della polizia penitenziaria: uccisi due agenti
Cronaca / Fedez indagato per il pestaggio di Cristiano Iovino: “Dal suo entourage filtra preoccupazione”
Cronaca / Roma, blitz di Ultima Generazione in via del Corso: imbrattate le vetrine dei negozi della Nike e di Foot Locker
Cronaca / La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola per la spedizione punitiva
Cronaca / Alessia Pifferi è davvero l’unica colpevole della morte della figlia? (di F. Bubba)
Cronaca / Quindici giorni di carcere per i magistrati: la proposta ideata dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia