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Dalla riforma Gelmini al primo governo Conte: chi è Giuseppe Valditara, possibile ministro dell’Istruzione

Immagine di copertina
Credit: ANSA/MATTEO CORNER

Dalla riforma Gelmini al primo governo Conte: chi è Giuseppe Valditara, possibile ministro dell’Istruzione

In attesa dell’incarico a Giorgia Meloni, iniziano a farsi più chiari i nomi che andranno a comporre il prossimo governo. Anche in questo esecutivo, la figura del ministro dell’Istruzione potrebbe rimanere separata da quello dell’Università, come già avvenuto durante il governo Draghi.

Per quanto riguarda viale Trastevere il nome più accreditato al momento è quello di Giuseppe Valditara. Tecnico a lungo associato alla Lega Nord, il docente di diritto romano ha fatto il suo ingresso in parlamento con Alleanza nazionale, con cui è stato eletto senatore per la prima volta nel 2001. Relatore di maggioranza della riforma dell’università durante il governo Berlusconi, quando al ministero dell’Istruzione c’era Maria Stella Gelmini, Valditera è stato poi nominato a capo del dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca durante il primo governo Conte. Il 61enne professore all’università di Torino non è riuscito a entrare in parlamento alle scorse elezioni, in cui era candidato con la Lega, ma è considerato uno dei consiglieri più ascoltati da Matteo Salvini. Il suo nome come ministro dell’Istruzione sarebbe anche apprezzato da Fratelli d’Italia.

Anche l’altro candidato, Mario Pittoni, è legato al Carroccio, di cui è responsabile del dipartimento Istruzione. Nel corso della sua carriera, il 71enne leghista ha chiesto di riformare il reclutamento dei docenti e del personale scolastico su base regionale e si è espresso più volte a favore dei docenti vincolati. Durante la scorsa legislatura, è stato anche presidente della commissione Istruzione del Senato.

Per quanto riguarda invece il ministero dell’Università, l’incarico dovrebbe andare a un esponente di Forza Italia. Uno dei nomi in corsa è Gloria Saccani Jotti, docente di patologia clinica all’Università di Parma. La deputata forzista ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) dal 2009 al 2013 ed è stata membro del cda del Cnr. Durante la campagna elettorale, aveva fatto discutere la sua candidatura “paracadutata” nel collegio di Forl-Cesena, che ha visitato una volta sola. Un’altra candidatura è quella della capogruppo uscente degli azzurri Annamaria Bernini, già ministro per le Politiche europee nel 2011, al termine dell’ultima esperienza di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.

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