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    Covid, attesa per il Dpcm: le Regioni premono per il coprifuoco nazionale, il governo preferirebbe i lockdown locali

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 1 Nov. 2020 alle 18:33

    Covid, ipotesi coprifuoco alle 18 in tutta Italia e blocco mobilità tra Regioni

    Blocco della mobilità tra Regioni e coprifuoco in tutta Italia a partire dalle 18: potrebbero essere queste le norme anti-Covid più importanti inserite nel Dpcm che il governo si appresta a varare nella giornata di lunedì 2 novembre. Ad avanzare l’ipotesi di un coprifuoco nazionale sono state le Regioni nel corso dell’incontro che si è tenuto tra l’esecutivo e gli enti locali proprio per discutere delle norme restrittive da applicare nei prossimi giorni per tentare di frenare l’epidemia. La proposta iniziale dell’esecutivo, infatti, prevedeva il divieto di spostamento tra Regioni, la chiusura dei centri commerciali nel weekend e lockdown locali da decidere con i singoli governatori.

    Ma è proprio sulla possibilità di organizzare zone rosse in determinati territori che i presidenti di Regione si sono opposti. La proposta, infatti, è stata bocciata dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, il quale ha dichiarato che “servono misure uniformi in tutto il Paese”, ma anche da altri presidenti di Regioni, tra cui Giovanni Toti, Luca Zaia, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Da qui la proposta di chiudere “la circolazione tra le Regioni e affianchiamo a questa misura il blocco dei movimento dopo una certa ora”, così come dichiarato da Stefano Bonaccini. L’orario indicato sarebbe quello delle 18, ma qualche governatore ha proposto anche le 20 come orario limite.

    L’ipotesi, tuttavia, non trova d’accordo il governo e in particolar modo il premier Conte, che vorrebbe attuare restrizioni locali in base all’indice Rt. Secondo l’esecutivo, infatti, il coprifuoco dalle 18 non ridurrebbe l’aumento dei contagi, ma sarebbe solo frutto di un compromesso con le Regioni. Certo è che il presidente del Consiglio vorrebbe anche evitare di imporre zone rosse in determinati territori forzando la mano con i governatori. Quello che al momento appare certo, comunque, è che il prossimo Dpcm imporrà il blocco della circolazione interregionale, una riduzione dell’orario dei negozi e la chiusura dei centri commerciali nel weekend. Sui lockdown locali o coprifuoco e sulla didattica a distanza al 100% per gli studenti di licei e università, e forse anche di terza media, permane lo stallo tra governo e Regioni, che lunedì 2 novembre alle 9 torneranno a riunirsi per quello che dovrebbe essere l’accordo definitivo sulle nuove misure anti-Covid da adottare.

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