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Home » Politica

C’è un posto anche per Renzi nel nuovo centrodestra moderato di Salvini-Berlusconi

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È da tempo che nel centrodestra si parla di possibili fusioni tra partiti, ma mai come questa volta l’ipotesi potrebbe concretizzarsi. La creazione di un nuovo partito “Lega Italia” in cui far confluire la Lega e Forza Italia potrebbe essere davvero vicina. Matteo Salvini, che ne sarebbe il segretario designato, ha perfettamente capito che ormai a destra, a causa dello strapotere di Giorgia Meloni, non riesce più a prendere voti (se non spostandosi su posizioni sovraniste, che, però, gli impedirebbero di puntare a Palazzo Chigi) e quindi ha deciso di puntare sulla conquista del centro, che la crisi oggettiva di Forza Italia lascia non presidiato e che può valere potenzialmente anche il 10/15 per cento del voto popolare.

Silvio Berlusconi – che tra l’altro sta molto meglio, tanto che, a quanto TPI è in grado di rivelare, ha ripreso anche qualche esercizio fisico e presto comincerà gli esercizi con la cyclette – sarà il presidente di questa nuova forza e in questo modo si assicurerà un certo numero di seggi sicuri alle prossime politiche e un posto di rilievo per i fedelissimi nell’eventuale prossimo governo di centrodestra.

Berlusconi porterà in dote i suoi voti – tra il 7 e il 9 per cento su scala nazionale – e soprattutto la sua influenza nel mondo economico e della comunicazione (anche in quest’ottica va vista la partita che si aprirà prima o poi sul Corriere della Sera).

Al gruppo si aggregherà anche una costola centrista e – non subito ma prima delle prossime politiche – anche Matteo Renzi, che non ha certamente molti voti ma sarà utile per fare da “garante” con molti ambienti che contano a livello internazionale (Washington in primis ma non solo), oltre che con la sinistra moderata.

C’è poi la questione degli ex democristiani: Lorenzo Cesa ha già fatto sapere di essere disponibile ad aggregarsi al nascituro progetto, mentre Gianfranco Rotondi, detentore del simbolo dello scudo crociato, potrebbe guardare a Meloni. Anche lei, per rafforzare il peso di Fratelli d’Italia all’interno della futura coalizione di centrodestra, avrà bisogno di sponde “centriste”.

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