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Home » Politica

Caso Rixi, M5S all’attacco: “La Lega dica se vuol far saltare il contratto”

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Caso Rixi | M5S | Lega | Buffagni

CASO RIXI – È destinata a diventare argomento di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle il caso di Edoardo Rixi, il deputato del Carroccio e viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti che risulta indagato per il processo sulle cosiddette ‘spese pazze’ in Regione Liguria. La sentenza del Tribunale di Genova è attesa per il 30 maggio 2019. I compagni di governo pentastellati non evitano frecciate, ricordando la loro linea rigorosa nei confronti di candidati ed eletti che vengono travolti da vicende giudiziarie.

Caso Rixi | Buffagni: “La Lega dica se vuol far saltare il contratto”

Ad attaccare oggi è stato il sottosegretario agli Affari Regionali in quota M5S Stefano Buffagni. “Sono da sempre garantista – ha detto il deputato del Movimento 5 Stelle – e mi auguro che Rixi venga assolto. Se, però, questo non dovesse accadere voglio ricordare ai nostri alleati che c’è un contratto di Governo da rispettare dove c’è scritto chiaramente cosa si deve fare. Se non lo vogliono rispettare e farlo saltare lo dicano chiaramente e se ne assumano la piena responsabilità”.

> Tutte le ultime notizie sul governo

Buffagni ha parlato del caso Rixi oggi a palazzo Pirelli a Milano, replicando al capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, che sul sottosegretario Edoardo Rixi ha dichiarato: “La Lega ha deciso, resta al suo posto”.

Le parole di Buffagni confermano le posizioni già note dei vertici pentastellati. Luigi Di Maio già prima delle Elezioni Europee del 26 maggio aveva annunciato che in caso di condanna di Rixi avrebbe chiesto le dimissioni del viceministro: qualcosa di simile a quanto capitato ad Armando Siri, l’ex sottosegretario al quale sono state ritirate dopo essere stato indagato per corruzione, con l’accusa di aver accettato denaro per inserire una norma sulle energie rinnovabili nell’ultima manovra finanziaria.

A prendere la decisione finale sul futuro di Rixi potrebbe essere ancora una volta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha messo fine allo scontro tra i due vicepremier Di Maio e Matteo Salvini sul caso Siri revocando le deleghe del sottosegretario.

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