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    Caso Gregoretti, il Senato vota “sì”al processo per Salvini. Il leader leghista: “Totale fiducia nella magistratura”

    A sinistra il leader della Lega Matteo Salvini, a destra il Senato
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 12 Feb. 2020 alle 06:24 Aggiornato il 12 Feb. 2020 alle 17:42

    Caso Gregoretti, oggi il voto per l’autorizzazione a procedere contro Salvini in Senato

    Il Senato votà oggi, mercoledì 12 febbraio, sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Gregoretti. Dopo l‘ok della Giunta per le immunità lo scorso 20 gennaio, i senatori sono chiamati a esprimersi con il voto definitivo, che potrebbe portare il leader della Lega a processo.

    Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona perché, quando era ministro dell’Interno, impedì per più di tre giorni lo sbarco di 131 persone tratte in salvo nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti.

    Alle ore 15.20, si è chiusa la votazione del Senato: “Sì al processo per Salvini”.

    L’Aula del Senato ha accolto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, presentata del Tribunale dei ministri di Catania, per il caso Gregoretti. Respinto l’ordine del giorno presentato da Forza Italia e da Fratelli d’Italia per ribaltare il primo via libera deciso a gennaio dalla Giunta per le immunità.

     

    Al momento del voto sull’ordine del giorno sul caso Gregoretti, presentato da Forza Italia e Fratelli d’Italia, sul tabellone luminoso dell’Aula del Senato si sono accese 149 luci rosse (corrispondenti ad altrettanti voti contrari) e 73 verdi (quelli favorevoli). È questo l’esito, non ufficiale e ancora parziale, dello scrutinio di questa mattina.

    La votazione resterà infatti aperta fino alle 19. Solo allora si conoscerà il numero esatto dei sì e dei no alla proposta di diniego.    Per l’approvazione dell’ordine del giorno era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea: 160 voti.

    L’esito dello scrutinio sarà ufficializzato solo allora. M5s, Pd, Italia viva e Leu avevano annunciato la loro contrarietà all’ordine del giorno, la Lega non ha partecipato al voto, FdI e Forza Italia hanno votato a favore.

    Il commento di Salvini al voto del Senato

    “Ho ho difeso l’Italia, essere processato per questo…ma piena e totale fiducia nella magistratura”. Così Matteo Salvini intercettato dall’Ansa dopo il voto del Senato che ha dato l’ok al processo per la vicenda Gregoretti

    “Lo sapevo. Sono assolutamente tranquillo e orgoglioso di quello che ho fatto. E lo rifarò appena tornato al governo. Come è stato difendersi in Senato? Surreale. Ho giurato sulla Costituzione, che prevede che difendere la patria è dovere di ogni cittadino. Io ho difeso l’Italia”, ha proseguito il leader leghista.

    Voto del Senato sul caso Gregoretti: l’intervento di Salvini in Aula

    Matteo Salvini ha iniziato il suo intervento intorno alle 13 e 30 di mercoledì 12 febbraio. Il leader della Lega ha parlato all’aula di Palazzo Madama prima del voto sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Gregoretti.

    L’ex ministro dell’Interno ha anzitutto attaccato il Governo per l’assenza in Aula. “Penso che per gli italiani questa immagine dica tutto, tra chi ha la coscienza sporca e chi non ha niente da nascondere” ha affermato Salvini. “Se avessi dovuto ragionare per opportunismo, non avrei preso la decisione che ho preso” ha poi dichiarato Salvini, confermando, di fatto la volontà di andare a processo per dimostrare la sua innocenza.

    Gregoretti, il discorso di Salvini in Senato: “Voglio essere processato per spiegare ai miei figli che non sono un criminale”

    “Ho difeso la mia Patria, non chiedo un premio, se deve esserci un processo è giusto che ci sia” ha detto Salvini.

    “Voglio andare a processo per raccontare come le nostre politiche migratorie hanno salvato decine di migliaia di migranti” ha poi aggiunto il leader della Lega, che poi ha attaccato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Quando il presidente del Consiglio, che avrebbe potuto fermare un pericoloso delinquente, dichiara che prima si devono ricollocare i migranti e poi farli sbarcare, penso che qualcuno debba essere chiamato a rispondere di quello che ha fatto e non ha fatto”. (Qui il discorso integrale di Salvini in Senato).

    Caso Gregoretti, gli interventi dei senatori in Aula

    Alle 10.10 è iniziata la discussione generale sulla richiesta di proceso a Matteo Salvini per la vicenda Gregoretti, dopo la relazione della leghista Erika Sefani, ha preso la parola Daniela Santanché di Fratelli d’Italia.

    “Questo governo usa l’Istituzione del Senato per vendette politiche: non è una bella immagine che si dà al popolo italiano. Siamo al vecchio vizio della sinistra che è meglio portare l’avversario politico al processo ed averlo condannato perché sia eliminato dalal competizione politica”, ha detto la senatrice FdI.

    È la volta di Emma Bonino: “Salvini passa da roboanti esternazioni come ‘processatemi pure’ a ‘io come Trump’. Siamo fuori testo. Il nostro compito è più semplice e netto ed è l’applicazione della Costituzione. È importante comprendere ciò che non dobbiamo fare. Non dobbiamo sostituirci al tribunale di Catania. In secondo luogo, qui non si definisce la linea politica sull’immigrazione, non è questo il dibattito. Oggi dobbiamo valutare se nel caso di specie sussista una delle condizioni per sottrarre un ministro al corso della giustizia. Come ha già chiarito la Corte Costituzionale la motivazione non deve essere meramente politica”.

    “È ridicolo sostenere che i confini della patria fossero minacciati da una nave italiana. Vogliamo sostenere l’assurdo che la Patria fosse minacciata da una nave della guardia costiera italiana? siamo all’assurdo”, ha proseguito Emma Bonino.

    “Voterò per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. Signor ex ministro lei ha tutte le possibilità di difendersi nel processo, ma non deve avere il privilegio di difendersi dal processo, non c’era nessun interesse preminente”, conclude la Bonino.

    Il senatore del gruppo misto Gregorio De Falco: “Come si può seriamente affermare che ci fosse una minaccia alla sicurezza dello Stato da parte di 131 disgraziati che erano a bordo della nave della Guardia costiera? Coe si può dire che non facendoli sbarcare, si difendeva i confini nazionali, se loro erano già in Italia sotto ogni profilo? Quindi il trattenimento a bordo era un’inutile crudeltà”.

    La senatrice Giulia Buongiorno si rivolge direttamente a Salvini: “Fugge o non fugge dal processo? Questo l’interrogativo che è circolato in questi giorni. Come se noi oggi dovessimo solo ratificare una decisione già presa. Attenzione a non abdicare al nostro dovere-potere. Lo dico anche a Salvini, non si faccia provocare, nessuno di noi può scavalcare i giudici. Da un lato c’è un ministro, dall’altro c’è il potere giudiziario che vuole processarlo, ma la legge dice che quando ci sono questi due poteri ci vuole un terzo giudice. La legge sceglie come giudice in questo momento noi senatori”.

    “Salvini cambi avvocato. Io non sono credibile, prendo in prestito le parole di un altro avvocato: ‘Sto completando alcune verifiche, bisogna controllare e poi consentire lo sbarco’: queste sono le parole dell’avvocato e presidente del Consiglio Giuseppe Conte”, prosegue la Buongiorno.

    Ignazio La Russa (FdI) ha fatto appello ai Cinque Stelle: “Vi abbiamo sostenuto durante le votazioni sulle politiche migratorie, adesso non tradite la nostra fiducia”.

    Prima del voto in giunta, Salvini aveva chiesto ai senatori del centrodestra, inclusi quelli della Lega, di votare a favore dell’autorizzazione, per non sottrarsi ai giudici. Anche senza il voto a favore dei leghisti, la maggioranza composta da Pd-M5s-Iv riuscirà a mandare Salvini davanti ai giudici se voterà sul caso Gregoretti in modo compatto.

    L’ex alleato di di governo della Lega, il Movimento Cinque Stelle, stavolta non “salverà” il capo del Carroccio dal processo accaduto nel caso Diciotti, quando la Giunta del Senato votò “No” alla richiesta di autorizzazione a procedere verso il leader leghista.

     

     

    Salvini: “Noi non ci opponiamo”

    “Domani c’è una maggioranza Pd-M5s-Iv che riterrà di mandarmi a processo: noi non ci opponiamo”, ha dichiarato ieri Matteo Salvini a Venezia. “Ritengo sia un processo inesistente, perché difendere i confini e la sicurezza del mio Paese, proteggere gli italiani, era un mio dovere e un mio diritto”.

    “Andrò tranquillamente in quell’aula di Tribunale a rappresentare milioni di italiani”, ha concluso, “perché ho fatto semplicemente ciò che gli italiani mi chiedevano: controllare chi entra e chi esce dal mio Paese come a casa mia”.

    “Domani faremo quello che ci dice Salvini”, ha dichiarato sempre ieri il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. E se FI e FdI presenteranno un ordine del giorno per chiedere che l’ex ministro non venga processato? “Domani lo scopriremo”, ha aggiunto.

    Nel pomeriggio Salvini ha chiesto ai suoi parlamentari, riuniti al Senato, di non impedire il processo nei suoi confronti sul caso Gregoretti. Il leader ha spiegato che il suo obiettivo è avere un chiarimento, in tribunale, sulla legittimità della sua azione. I senatori al completo hanno detto di essere contrari ma l’ex ministro ha chiesto di non opporsi, per cui i parlamentari potrebbero astenersi o non partecipare al voto.

    Nel caso Gregoretti “Salvini ha chiesto di essere processato, lo accontenteremo”, ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in un’intervista al Tg5. “Secondo me ha sbagliato politicamente, anche se fatico a vedere un reato, ma lo decideranno i magistrati. Poi comunque Salvini andrà battuto politicamente”.

    “Sul caso Gregoretti noi siamo coerenti. Il Senato non deve decidere se Salvini è colpevole o no, ma è chiamato a stabilire se Salvini ha agito per tutelare l’interesse nazionale. Noi pensiamo che non sia così e voteremo di conseguenza”, ha scritto su Twitter la viceministra dell’Istruzione e vicepresidente del Pd Anna Ascani.

     

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