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Calenda: “No a Fratoianni e Di Maio, abbiamo chiesto al Pd il minimo sindacale. Se risposta è no, è rottura” | VIDEO

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Calenda: “No a Fratoianni e Di Maio, abbiamo chiesto al Pd il minimo sindacale”

“Abbiamo chiesto al Pd il minimo sindacale, se la risposta è no, allora sarà rottura”: lo dichiara il leader di Azione, Carlo Calenda, in un video in cui fissa i paletti per una eventuale alleanza alle prossime elezioni politiche con il partito guidato da Enrico Letta.

“Quello che abbiamo chiesto a Letta è molto semplice – afferma Calenda in un video postato su Twitter – Non candidare Fratoianni che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi, nei collegi uninominali, non candidare Bonelli che non vuole il termovalorizzatore a Roma nei colleghi uninomali, non candidare Di Maio che ha distrutto tutto il lavoro che abbiamo fatto al Mise ed è stato uno dei politici più trasformisti nella storia, nei collegi uninominali”.

“Che vuole dire? – continua l’ex ministro – Vuol dire non ci chiedere di prendere i nostri voti, perché nei collegi uninominali si sta insieme sotto un nome, e di mettere il nostro simbolo per eleggere queste persone”.

“Ed è talmente logico che allo stesso tempo noi abbiamo detto a Letta che noi non candideremo negli uninominali che ci spettano personalità divisive perché bisogna unire per vincere. È una cosa di buon senso, di serietà”.

“La seconda cosa che abbiamo chiesto è: possiamo avere una base di programma comune? Possiamo avere una risposta chiara su termovalorizzatori e rigassificatori perché sennò non c’è più nessuna agenda Draghi”.

“A me sembra veramente il minimo sindacale per non mettere insieme un’accozzaglia, piena di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità. Se la risposta sarà no, intanto che arrivi visto che stiamo aspettando da diverso tempo, caro Enrico Letta la responsabilità della rottura sarà interamente tua”.

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