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Bonus Inps, il leghista Dara si difende: “Non sapevo nulla, i 600 euro chiesti da mia madre”

Immagine di copertina
Andrea Dara Credits: CAMERA DEI DEPUTATI

Arriva l'assurda giustificazione del leghista dopo i controlli del commercialista

La Lega ha sospeso ieri, 12 agosto, due deputati per aver chiesto e ricevuto il bonus da 600 euro erogato dall’Inps per le partite Iva in difficoltà durante l’emergenza Covid-19. I due nomi sono quelli di Andrea Dara ed Elena Murelli. Dopo la conferma arrivata dal Carroccio stesso, in queste ore emergono le giustificazioni dei due. Soprattutto quella di Dara, che sostiene di non aver chiesto direttamente lui il bonus e di non sapere che, invece, lo ha fatto sua madre, che con lui gestisce la sua azienda.

S&D

La giustificazione di Dara

È il Corriere della Sera a riportare la versione del deputato leghista. Che avrebbe detto al suo partito che la richiesta è stata fatta dalla madre, che gestisce con lui l’azienda di cui è titolare al 60 per cento. Dara sostiene di non essersi accorto dell’accredito sul conto corrente aziendale e che la domanda sarebbe stata inviata dallo studio del commercialista che segue gli affari della sua società. “Comprendo la scelta del partito, mi assumo la responsabilità di quanto accaduto, anche se non sono stato direttamente io”, avrebbe dichiarato. Aggiungendo di non voler cercare giustificazioni.

Chi è Andrea Dara

Andrea Dara ha 41 anni, è un imprenditore tessile di Castel Goffredo, nel mantovano, e ha una fabbrica che produce calze a Castiglione delle Stiviere. La sua carriera politica è iniziata come consigliere comunale di Castiglione, dove poi è anche diventato vicesindaco. Fino alla sua elezione alla Camera nel 2018. Il reddito denunciato lo scorso anno è di 109mila euro. Secondo quanto fa sapere la Lega, Dara avrebbe scoperto di aver chiesto il bonus solo quando il suo partito ha chiesto di effettuare un controllo con i propri commercialisti.

Leggi anche: Scandalo bonus Inps, la Lega sospende i deputati “furbetti” Dara e Murelli

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