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Bonaccini: “Salvini ragionevole sulle riaperture”. E il leghista lo rilancia sui social

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Sefano Bonaccini dice sì ai ristoranti aperti anche la sera, come proposto dal leader della Lega Matteo Salvini. “Dove le cose vanno in maniera migliore si può provare a dare un po’ di ossigeno, dove ci sono meno rischi, a queste attività”, concorda il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, parlando oggi all’Aria che tira, su La7.

Una proposta “ragionevole” dunque quella di Salvini, anche se il governatore Pd aggiunge “controlli più serrati” all’ipotetica riapertura a cena. A Bologna nella fiaccolata dei ristoratori per protesta contro le norme imposte al settore compariva lo striscione: “Pranzare e cenare non è contagiare”: i titolari chiedono la riapertura dei locali anche alla sera.

Ma in Emilia-Romagna i casi sono in aumento. Ci sono zone critiche, come il Bolognese, dove i casi superano i 500 al giorno, e dove San Benedetto Val di Sambro rischia la zona rossa. “La situazione è preoccupante perché la terza ondata in tutta Europa c’è, qui la stiamo sfiorando”, sottolinea Bonaccini. La nostra regione non è mai andata in zona rossa, è stata arancione per poche settimane. Però è tornata a salire la curva dei contagi”. “Abbiamo un Comune dell’Appennino che ha chiuso le scuole con ordinanza del sindaco, altri del circondario imolese lo stanno valutando”, ha aggiunto. Per Bonaccini bisogna essere capaci di “intervenire rapidamente laddove aumentano i contagi. Stanno ricominciando ad aumentare i ricoveri anche se siamo ben sotto le soglie di allarme sia in terapia intensiva che nei reparti Covid. Comunque bisogna essere sempre pronti a fare tutto quello che serve, non siamo ancora usciti dalla pandemia”.

Nel frattempo, il leader leghista sui social si compiace dell’appoggio di Bonaccini: “Fa piacere trovare consenso trasversale su una proposta di assoluto buonsenso, che salvaguardi sia il diritto alla salute che il diritto al lavoro”, scrive in un post su Facebook.

Così “aperture” in sicurezza e “flessibilità” nelle misure anti-Covid diventano concetti comuni tra il pragmatico governatore dem e il segretario leghista, che poco più di un anno fa si affrontarono senza sconti nella campagna elettorale in Emilia Romagna. Un cambio di rotta parallelo al sostegno dei rispettivi partiti al governo Draghi.

Leggi anche: 1. Salvini e il piano “Lega Italia”: un nuovo partito popolare insieme a Berlusconi/ 2. Draghi e la politica dei due forni (con la “benedizione” del Colle). Niente cabina di regia per il governo

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