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Home » Politica

Berlusconi chiama Mentana in diretta dopo il nuovo audio: “Le mie parole vanno contestualizzate”

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Mettono in imbarazzo il futuro governo Meloni, e non solo, gli audio di Silvio Berlusconi pubblicati da Lapresse in esclusiva e trasmessi in diretta da La7 durante la trasmissione Diario politico di Enrico Mentana. Parole che hanno suscitato un polverone, dopo che il leader di Forza Italia ha ammesso di aver riallacciato i rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, con tanto di scambio di bottiglie di vodka e lambrusco e lettere dolcissime. In particolare nel secondo audio pubblicato oggi, Berlusconi ha usato parole molto dure nei confronti dell’Ucraina e del suo presidente Zelensky, accusandolo di fatto di essere il responsabile del conflitto: “Zelensky ha triplicato gli attacchi alle due repubbliche del Donbass. Meglio se non dico quello che penso di lui”.

L’ex premier ha poi voluto provare a raddrizzare il tiro chiamando in diretta alla trasmissione di Mentana, parlando telefonicamente con il direttore del TgLa7. “Presidente lo diciamo subito perché sono in onda, lo dico fedelmente”, ha assicurato Mentana al suo interlocutore. Poi il giornalista ha riferito ai suoi telespettatori la versione dei fatti fornita dal Cavaliere: “Era Silvio Berlusconi come avete intuito e ci pregava di riassumere quello che dirò, cercando di essere il più fedele possibile. Le parole registrate vanno inquadrate in un discorso più generale di cui si è preso solo questo aspetto, che era il racconto di una preoccupazione generale, sto citando Berlusconi, riguardo al clima che si è creato nel rapporto tra Russia, Europa ed Occidente, con il governo degli Stati Uniti che ha disatteso le premesse multilaterali date da Donald Trump e con una situazione che è diventata sempre meno favorevole, anche perché dopo 23 anni si è creata una situazione con un solo beneficiario, la Cina”, ha spiegato Mentana.

“La preoccupazione generale di Berlusconi era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è – conclude il conduttore di Diario politico – la contestualizzazione dell’interessato e che era alla base delle sue parole”. “Una posizione che è diversa da quella del governo italiano e dalla leader del futuro governo di centrodestra”, ha chiosato il direttore del Tg La7.

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