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Arianna Meloni risponde alle critiche per la nomina: “Ero iscritta al Msi quando avevo 17 anni”

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La sorella della premier non esclude la candidatura alle europee: “Preferirei di no. Ma sono un soldato"

Arianna Meloni risponde alle critiche per la nomina: “Ero iscritta al Msi quando avevo 17 anni”

“Gli attacchi mi scivolano addosso”. Arianna Meloni ha risposto così alle critiche seguite alla sua nomina a responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia. La 48enne sorella della presidente del Consiglio e moglie del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha spiegato al Corriere della Sera che per lei è arrivato il momento di “rinunciare a quel cono d’ombra che a me è sempre piaciuto tanto”, respingendo le accuse di chi ritiene che con la sua nomina FdI sia diventato un partito familistico.

S&D

“È un fuoco di fila di chi non ha voluto informarsi, o ha fatto finta di non conoscere la storia della nostra comunità politica”, ha detto. “Mi iscrissi al Msi che avevo 17 anni, ho fatto di tutto: attaccavo i manifesti, contattavo i militanti, organizzavo gli eventi, poi via via ho preso a tenere i contatti alla Regione Lazio con i nostri vari eletti o candidati, più recentemente nel partito, che cresceva… Insomma, politica a tempo pieno”.

Finora, ha spiegato, non ha ricoperto ruoli visibili “una volta perché Giorgia era ministro o leader, una volta perché Francesco (Lollobrigida, ndr) assumeva altri incarichi… A me stava bene così. Non mi interessa apparire, ma lavorare”.

Nell’ultimo anno invece “sono cambiate talmente tante cose, ci siamo assunti responsabilità enormi, tanti di noi sono impegnati in ruoli di vertice, di tutte le cosiddette aree interne della destra. Oggi c’è la fila di persone che si propone, chiede incarichi, con fin troppo entusiasmo… Ma sono in grado? Non stiamo giocando, qui si lavora per l’Italia. Io credo di saper fare alcune cose con serietà e passione, e posso farle anche al partito, mettendole a disposizione in un momento così frenetico e delicato. Tutte le nostre figure politiche più esperte credo che debbano necessariamente mettersi a regime, ponendo al primo posto la necessità di lavorare per un bene maggiore sacrificando se occorre un bene minore. Tradotto: nel mio caso, rinunciare a quel cono d’ombra che a me è sempre piaciuto tanto”, ha evidenziato, senza escludere anche una candidatura alle elezioni europee. “Preferirei di no. Ma sono un soldato”, ha detto.

Nell’intervista, Meloni ha anche commentato il gossip circolato negli scorsi mesi riguardo una presunta infedeltà del marito. “Quella storia era assurda. Sapevo che girava, ne avevamo parlato in casa ma non ho mai avuto il minimo dubbio. La gente mi chiamava, ‘come stai, Arianna?’, con voce afflitta, mia madre mi chiese ‘Ari, dimmi figlia mia, come va?’. E io ‘ma di che parlate!’. E ci ridevo su, era surreale”.

“Fu peggio quando lavoravo in Regione: qualcuno insinuò che fossi stata raccomandata, considerando che ero stata una dei pochi precari che aveva rinunciato a fare il concorso per essere stabilizzata… la cosa mi ferì”, ha poi affermato. “Mi sono sempre autopenalizzata. Ora è il momento di fare un passo avanti. Con il motto che ripete sempre Giorgia: in un mondo in cui tutti cercano di essere altro, la sfida è rimanere sé stessi. E ho l’intenzione di farlo. Con i piedi ben piantati per terra”.

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