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Renzi candida Bonetti al collegio di Roma 1: l’ultima impresa della ministra paracadutata

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Eccola, la ministra paracadutata, nel collegio più rovente d’Italia. Fra i tanti miracolati (e le miracolate) della politica italiana, Elena Bonetti da oggi va considerata una donna da Guiness dei primati. La neo candidata (da Matteo Renzi) alle elezioni suppletive del collegio di Roma 1, infatti, può collezionare un paio di record invidiabili.

Il primo risale al 2018, il secondo lo ha fissato ieri, con l’ultima discesa in campo dopo il no grazie di Giuseppe Conte, e le tante polemiche tra centristi e giallorossi.

È della Bonetti, senza dubbio (ecco la prima impresa), la manovra più spericolata della seconda Repubblica. La ministra renziana, 47 anni, professore associato di matematica all’Università degli studi di Milano, può ben dirsi una miracolata del primo governo giallorosso. Nominata dal Pd in quota Renzi, in fretta e furia, l’allora anonima professoressa universitaria, riuscì a dimettersi dai Dem (insieme ai suoi colleghi di Italia Viva) proprio il giorno stesso in cui era diventata ministra delle Pari Opportunità (ovviamente in quota Pd).

Lo fece (anche all’epoca) per seguire il suo guru, Matteo Renzi, che da quel giorno, di certo in segno di riconoscenza per la mossa spregiudicata (stile “Prendi la poltrona e scappa”) la porta in palmo di mano in ogni occasione pubblica.

Mantovana, figlia di una militante del Pd, ex scout dell’Agesci, folgorata dall’ex premier ai tempi delle primarie, iscritta dal 2017, la Bonetti era stata anche candidata “in quota Leopolda”, alle politiche, ma era stata trombata: ovvero non eletta nella lista bloccata, terza nel collegio Lombardia 4, alle elezioni 2018. Poi, dopo essere diventata ministro delle Pari Opportunità nel modo che abbiamo ricordato, nel governo Conte (e nel modo avventuroso che conosciamo), la Bonetti è ritornata nel governo Draghi (unica superstite di Italia Viva nella compagine di maggioranza).

Adesso ecco l’ultima impresa. L’annuncio di Renzi, che la vuole in pista contro la colazione tra il Pd e il M5s, per il seggio lasciato libero da Roberto Gualtieri. La Bonetti non ha mai fatto politica a Roma, e non ha nessun legame con la città. Ma è stata di nuovo paracadutata, per giunta, in un territorio che non ha mai frequentato.

Inutile dire che le sue chances di vincere (essendo costretta a sfidare un candidato di centrodestra e uno di centrosinistra) sono vicinissime allo zero. L’unica impresa alla portata della ministra paracadutata, dunque, potrebbe essere una di queste due ipotesi: o arriva terza (e fa vincere la sinistra). Oppure arriva terza (e fa vincere la destra). Difficile dire quale sia il risultato peggiore. Comunque vada, se la partita che si gioca sarà questa, l’esito finale è che il collegio Roma 1 sancirà la fine del progetto di “alleanza larga” immaginato da Enrico Letta.

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