Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:19
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Diamo la cittadinanza italiana agli abitanti di Hong Kong in fuga dal regime cinese

Immagine di copertina
Illustrazione di Emanuele Fucecchi/TPI

La repressione delle proteste di Hong Kong, i nuovi arresti e il grido di allarme lanciato da Joshua Wong, attivista per la democrazia e i diritti civili, intervistato recentemente da TPI, hanno indotto la comunità internazionale ad intervenire minacciando sanzioni e azioni di retaliation, come prevede, peraltro, il diritto internazionale. In Italia il tema non è entrato nella discussione politica, nonostante in passato diversi partiti si fossero espressi su temi di sovranità come quelli della Catalogna.

S&D

L’Italia ha insomma scelto, il silenzio, complice, probabilmente, qualche interesse politico-economico, che riguarda infrastrutture e imprese. Eppure il dramma di Hong Kong riguarda tutti: la nuova legge sulla sicurezza permetterà al Partito Comunista Cinese di reprimere le ultime libertà rimaste intatte nella città-Stato. “È la fine di Hong Kong come la conosciamo”, ha detto Joshua Wong. Ed è anche per questo che il nostro Paese non può stare a guardare.

La nostra Costituzione prevede, all’articolo 10, che lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. L’Italia ha di fronte una grande opportunità: quella di accogliere i cittadini di Hong Kong perseguitati dal governo cinese, garantendo loro la cittadinanza italiana o permessi speciali di residenza.

Hong Kong ha 7 milioni di abitanti, con un’età mediana di 44 anni, il 40 per cento degli abitanti ha meno di 35 anni: si tratta di persone scolarizzate, che parlano perfettamente l’inglese, cresciuti in un contesto complesso ed economicamente vivace e in forte crescita. L’Italia potrebbe garantire a questi cittadini la possibilità di vivere e lavorare nell’Unione europea, un continente che ha un disperato bisogno di riequilibrare i propri assetti socio-demografici e che potrebbe solo avere beneficio da un processo di immigrazione regolamentata e aperta.

In passato, già a partire dagli anni Cinquanta, l’Italia ha accolto con flessibilità cittadini di alcuni particolari Paesi, ad esempio le Filippine, lo Sri Lanka, Capo Verde. All’epoca si trattò di una scelta politica influenzata dalle organizzazioni cattoliche: l’intento era quello di sostenere flussi di immigrazione di culture e religioni ritenute, per l’epoca, “compatibili”.

Oggi, in un mondo culturalmente più unito grazie a media e tecnologia, il tema della difficoltà di integrazione è molto meno sentito. Un cittadino di Hong Kong è un cittadino del mondo, in un Paese che oggi vive una delle fasi più pericolose e violente della sua storia. Aprire le porte del nostro Paese ai cittadini di Hong Kong – come peraltro ha proposto anche il Regno Unito – permetterebbe al nostro Paese di attrarre nuovi cittadini e lavoratori, di cui l’Italia ha disperatamente bisogno, e potrebbe salvare la vita a migliaia di persone.

L’Italia deve dimostrare almeno la metà del coraggio che hanno mostrato di possedere giovani attivisti come Joshua Wong, che ogni giorno, da mesi, rischiano la vita per poter difendere la libertà, la democrazia, il lavoro: i valori su cui si basa la nostra Costituzione.

Leggi anche: 1. Hong Kong è un caso internazionale: Usa e Regno Unito si muovono contro la Cina / 2. Joshua Wong: “La mia vita è a rischio, ho paura di finire in un carcere cinese silenziato per sempre. Ma non illudetevi: oggi Hong Kong, domani Taiwan” / 3. Il Regno Unito dà una lezione al mondo aprendo i confini ai ribelli di Hong Kong

Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. | DIRETTA
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. | DIRETTA
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"