Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:21
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Ora che le accuse sono diventate condanna dove sono finiti quelli che criticavano le attrici del #metoo

Immagine di copertina
Harvey Weinstein: Credit: EPA/JUSTIN LANE

Ingolfati dal Coronavirus e dalla convenienza anche di non parlarne troppo si sappia comunque che il produttore cinematografico Harvey Weinstein, ex numero uno della Miramax e uomo forte di Hollywood, oggi si trova a Rikers Island, il penitenziario più duro e malfamato di New York. È stato processato per predatory sexual assault, contro Miriam Haley (sua ex assistente di produzione) e Annabella Sciorra (attrice nel film Sopranos) ; criminal sexual act in the first degree, contro Haley; predatory sexual assault, contro Jessica Mann (ex aspirante attrice) e Sciorra; rape in the first degree, contro Mann; e rape in the third degree, contro Mann: le accuse di aggressione sessuale predatoria e stupro di primo grado avrebbero potuto comportare l’ergastolo ma Weinstein è stato condannato per gli altri tre reati per cui è prevista una condanna massima a 25 anni. La sentenza è arrivata ieri: 23 anni in tutto.

Ma al di là dell’aspetto giudiziario conta tornare sui passi di quei giorni, quando molte attrici (anche ben note) ebbero il coraggio di denunciare gli atteggiamenti del produttore americano e vennero sepolte dalle critiche di ogni genere: se non erano famose venivano accusate di cercare notorietà, se erano famose venivano accusate di sputare nel piatto in cui avevano mangiato, in quanto donne venivano accusate di volere deliberatamente distruggere un uomo in quanto uomo e non si contano le battute di chi intravedeva un nuovo puritanesimo che avrebbe spento le relazioni amorose per il futuro prossimo.

I migliori furono quelli che ci dissero che queste accusa non avrebbero mai potuto essere dimostrate insieme a quelli che ci dicevano che nel cinema è sempre funzionato così: sarebbe curioso sapere cose abbiano da dirci oggi dopo che le accuse sono diventate condanna alla fine di un regolare processo.

Un ringraziamento invece va a loro, a tutte le donne, in tutto il mondo, che con l’hashtag #metoo hanno voluto dare una scossa culturale, prima che giudiziaria, a un patriarcato ben saldo non solo nel mondo del cinema ma in tutte le professioni. Sono le migliaia di donne che hanno avuto il coraggio di raccontare ciò che fino a poco prima era considerato irraccontabile e che si sono esposte mettendoci la faccia, il nome e il corpo. È una lezione grande, da non sprecare solo con qualche cenno sulla condanna di Weinstein, no.

 

Leggi anche: 1. Molestie, il produttore Harvey Weinstein condannato a 23 anni di carcere / 2. Usa: il produttore Harvey Weinstein condannato per stupro e violenza sessuale/ 3. Weinstein aveva ingaggiato agenzie di intelligence per impedire alle sue vittime di denunciarlo
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale