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La procura di Torino ha definito “illegali” i controlli condotti dai militari francesi a Bardonecchia il 30 marzo

Immagine di copertina
CREDIT: AFP PHOTO / Marco BERTORELLO

I doganieri, secondo la procura, non potevano prelevare il cittadino nigeriano, né utilizzare i locali della stazione di Bardonecchia. La gendarmeria francese è accusata da 7 associazioni di beneficenza di aver falsificato le le date di nascita dei minori migranti per rimandarli in Italia

Il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha dichiarato che “i locali dell’associazione Raimbow4Africa non potevano essere utilizzati dai poliziotti francesi” per i controlli condotti dai militari a Bardonecchia il 30 marzo.

La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di concorso in violazione di domicilio e perquisizione illegale.  Inoltre è stato emesso un ordine di investigazione europeo e sono state richieste alle autorità francesi le generalità dei poliziotti che il 30 marzo hanno fatto irruzione nei locali della stazione di Bardonecchia.

“A nostro avviso al l di là dei trattati e degli accordi validi o non validi, i doganieri non potevano prelevare un cittadino nigeriano, portarlo in quel locale e perquisirlo”, ha affermato il procuratore capo di Torino.

Le dichiarazioni si inseriscono in un clima sempre più teso tra Italia e Francia per quanto riguarda i problemi legati all’immigrazione.

Sette associazioni di beneficenza italiane hanno accusato la polizia di frontiera francese di falsificare le date di nascita dei bambini migranti che viaggiano da soli nel tentativo di farli passare da adulti e rimandarli in Italia.

A rivelarlo è il quotidiano britannico The Guardian, sul quale viene riportato l’appello rivolto dalle associazioni alla commissione europea e al ministero dell’Interno italiano.

Nell’appello vengono riportati in particolare due casi in cui le date di nascita sembravano essere state modificate sul documento “rifiuto di ingresso”.

Uno dei presunti incidenti è avvenuto a marzo, quando il personale di un’associazione stava monitorando la situazione intorno alla città di confine italiana di Ventimiglia.

La maggior parte dei migranti che tentano il viaggio verso il nord passando per la Francia con il treno attraversano Ventimiglia, per poi essere rispediti dagli agenti che pattugliano il confine di Mentone-Garavan, la prima tappa lungo la rotta costiera del sud della Francia.

“Siamo stati lì solo per caso, ma abbiamo visto due minori bene che conoscevamo bene, fermati dalla polizia francese”, ha dichiarato al quotidiano Daniela Ziterosa, assistente legale dell’ente di beneficenza Intersos. 

“Abbiamo visto la polizia scrivere la data di nascita errata sul documento ‘rifiuto di entrata’. Uno dei bambini ha scattato una foto del documento e poi la sua data di nascita è stata modificata rispetto a quella dichiarata. Siamo riusciti a impedire il respingimento ma alla fine i francesi li hanno fermati per un controllo”.

Le accuse minacciano di aggravare relazioni già labili tra Italia e Francia oltre il confine, meno di due settimane dopo che agenti francesi hanno fatto irruzione nella stazione ferroviaria italiana di Bardonecchia e hanno costretto un migrante nigeriano, sospettato di aver fatto uso di droghe, a per sottoporsi a un test delle urine. In questo articolo il nostro reportage sulla rotta dei migranti che attraversano le Alpi per superare il confine.

Il secondo caso riguarda un minorenne eritreo, arrivato in Italia a giugno 2017, ha scattato al foglio di via consegnatogli da un poliziotto francese nella cittadina di confine Menton-Garavan, dove la data di nascita dichiarata dal ragazzo (1/10/2001), è stata cancellata e modificata in 1/1/2000, così che il ragazzo passasse come maggiorenne. 

In questo caso, il ragazzino eritreo si trovava insieme ad altri tre giovani africani che, una volta respinti e raggiunto il posto di polizia di frontiera italiano, sono stati sottoposti al controllo delle impronte digitali ed è risultato che fossero effettivamente minorenni.

Quella di modificare le date di nascita dei minori che arrivano alla frontiera, sempre secondo le associazioni che denunciano il fatto, è una prassi adottata dalla gendarmerie francese dopo che il Tribunale di Nizza, con ordinanza del 22 gennaio 2018, ha riconosciuto illegittimo respingere un minore straniero.

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