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Maltempo Veneto, la lettera del governatore Zaia al premier Conte: “Stop a bollette e mutui”

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"Siamo in ginocchio", il presidente della Regione lancia un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte

“Siamo in ginocchio, abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole. Ho chiesto domenica scorsa l’intervento della protezione civile nazionale quando ancora c’era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui”, così il governatore della regione dopo le perturbazioni che hanno colpito il Veneto.

Luca Zaia si è rivolto al governo per chiedere di “procrastinare tutto il procrastinabile, dopodiché tutti gli interventi: non abbiamo solo il problema di ripristinare lo status quo, cioè di far tornare tutto come prima. Se non interveniamo velocemente con finanziamenti rapidi le nostre valli si spopoleranno perché non hanno più servizi”.

Nella lettera che inviata al premier Giuseppe Conte, Zaia sollecita un intervento governativo unitario e organico “che contenga tutte le misure atte a sostenere gli enti locali, il tessuto produttivo e i cittadini gravemente colpiti, quali ad esempio la sospensione delle rate dei mutui in essere, di tributi, tasse, imposte e adempimenti fiscali, dei termini di pagamento per le forniture di energia elettrica e gas e di quelli per i contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi; nonché la possibilità di derogare all’obbligo di pagamento dell’ecotassa sui rifiuti”.

“Mi permetto di suggerirle – scrive il presidente della regione al presidente del Consiglio – onde evitare spiacevoli incongruenze riscontrate con i precedenti governi in analoghe esperienze, connotate da una miriade di provvedimenti ministeriali il più delle volte disallineati, nelle more della definizione delle procedure legate alla ricognizione e alla quantificazione dei danni, di valutare la possibilità di predisporre un primo provvedimento governativo organico” che sollevi cittadini e imprese.

“In Veneto almeno 150mila persone sono senza luce, 100mila senza acqua potabile, il maltempo ha abbattuto oltre 500mila alberi. Siamo di fronte alla frana più grande d’Europa in movimento”.

Enrico, Vigile del Fuoco del sindacato Usb dell’unità di Padova, delinea per TPI uno scenario apocalittico di quanto sta accadendo non solo nel bellunese, ma in tutto il Veneto, dopo le pesanti piogge degli ultimi giorni.

  • Disastro maltempo Belluno: “Siamo senza uomini e senza mezzi per la frana più grande d’Europa”. L’intervista di TPI.
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