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Home » Esteri

Pakistan, individuate due sagome sul Nanga Parbat, si pensa agli alpinisti scomparsi Nardi e Ballard

Immagine di copertina

Nardi, insieme al collega inglese Tom Ballard, stava scalando la vetta del Mummery del Nanga Parbat, in Pakistan

Due sagome sono state individuate sul Nanga Parbat, in Pakistan, dove il 24 febbraio 2019 erano scomparsi Daniele Nardi e Tom Ballard. Lo riferisce su Facebook lo staff di Nardi. È stato possibile individuarle grazie all’osservazione tramite un telescopio. A breve sarà effettuata una ricognizione in elicottero.

“Alex ci comunica che ieri dal campo base ha individuato due sagome sulla montagna; da questa mattina all’alba, stanno operando per effettuare osservazioni approfondite della parete”, si legge sulla pagina Facebook di Daniele Nardi.

“All’arrivo degli elicotteri, previsto a breve, sarà avviata una esplorazione lungo la via Mummery per la valutazione ravvicinata di alcune immagini del telescopio”, ha detto l’alpinista basco Alex Txikon, impegnato nelle ricerche dei due scalatori.

La tenda di Daniele Nardi e Tom Ballard era stata avvistata dall’elicottero che era partito alla loro ricerca lo scorso 28 febbraio. Nell’area ci sono segni di valanga.

I ritardi nei soccorsi aerei erano dovuti alle tensioni tra India e Pakistan. A renderlo noto è lo staff dell’alpinista italiano, impegnato insieme all’inglese nel tentativo di risalire lungo lo Sperone Mummery.

“Nell’area sono state individuate tracce di valanga sul pendio che sta ad indicare la pericolosità della zona. Il tempo si mantiene discreto sotto i 7.000 metri e si è in attesa di ricevere ulteriori informazioni fotografiche e video dal campo base e dall’aviazione pakistana”, ha spiegato lo staff di Nardi.

L’ultimo messaggio dell’alpinista risale a domenica 24 febbraio: “Oggi il tempo è buono sul Nanga Parbat, ma dal campo base non riescono ad avvistare Daniele e Tom. In Pakistan sta per decollare un elicottero con a bordo Ali Sadpara, un alpinista esperto. L’obiettivo è cominciare a perlustrare la zona”. Questo il messaggio che si legge sul profilo di Nardi e pubblicato dal suo staff.

L’ultimo contatto è stata la chiamata che l’uomo ha fatto alla moglie domenica 24 febbraio.

Nardi, insieme al collega inglese Tom Ballard, stava scalando la vetta del Mummery del Nanga Parbat, in Pakistan.

Come scritto successivamente dallo staff dell’alpinista, dal Pakistan stava per decollare un elicottero, ma la partenza del mezzo è stata prima bloccata e poi rimandata a causa della crisi tra India e Pakistan nelle zone di confine.

L’elicottero avrebbe dovuto prima raggiungere il campo base nel versante Diamir del Nanga Parbat e da lì sorvolare la via di ascesa di Nardi e Ballard, controllando i campi allestiti sulla montagna.

Per sbloccare la situazione è intervenuto l’ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo, che ha ottenuto l’autorizzazione per il volo. “A causa dell’arrivo del tramonto”, si legge però sul profilo social di Nardi, “il volo è stato riprogrammato”.

“Al campo base è arrivato il buio e la spasmodica osservazione della parete, che è proseguita tutto il giorno con nel cuore la speranza di intercettare un movimento, non si è interrotta e proseguirà durante la notte alla ricerca di individuare la luce di una lampada frontale”.

Il pilota dell’elicottero sarà accompagnato da Alì Sadpara, esperto alpinista pakistano: nel 2016 è stato il primo a salire sul Nanga Parbat nella stagione invernale assieme a Simone Moro e allo spagnolo Alex Txicon.

> La crisi India-Pakistan come non si vedeva dal 1971: testa a testa tra le due potenze nucleari
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