Il villaggio afro-colombiano dove il Natale si celebra a febbraio
La pittoresca popolazione di Quinamayó, nel sudovest della Colombia, non celebra il Santo Natale il 25 dicembre, ma due mesi dopo. La tradizione risale ai tempi della schiavitù
Gli abitanti del villaggio di Quinamayó, nel sudovest della Colombia, celebrano il giorno di Natale nel mese di febbraio e non il 25 dicembre.
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La processione per i festeggiamenti coinvolge i devoti della piccola comunità che trasportano la statua del bambino Gesù dalla pelle nera, chiamato Niño Dios negro.
La tradizione risale ai tempi della schiavitù, quando gli antenati del villaggio colombiano furono banditi dai festeggiamenti del Natale.
Da 138 anni hanno scelto di festeggiarlo a metà febbraio e così la tradizione è sempre stata preservata.
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La pittoresca popolazione di Quinamayó è infatti composta da discendenti di schiavi neri del sud-ovest della Colombia.
La celebrazione del “santo giorno” è iniziata domenica sera, il 18 febbraio 2018, due giorni dopo rispetto alla data prevista a causa di una forte pioggia che ha colpito la regione.
Fuochi d’artificio, musica e danza fanno parte della processione colorata dedicata alla nascita di Gesù Cristo.
“Nella nostra comunità crediamo che una donna debba digiunare per 45 giorni dopo il parto, quindi festeggiamo il Natale non a dicembre ma a febbraio, così Maria può ballare con noi”, ha raccontato il coordinatore dell’evento Holmes Larrahondo.
Gli abitanti del villaggio prima della processione girano per le case “alla ricerca” la statua del piccolo Gesù di legno che, secondo la tradizione, è tenuta al sicuro da uno degli abitanti nella sua abitazione per il resto dell’anno.
Una volta che la statua viene scovata, residenti di tutte le età vestiti da angeli e soldati la trasportano in giro per il villaggio.
I ballerini eseguono una danza chiamata “fuga” in cui imitano i passi strascicati degli schiavi incatenati.
I festeggiamenti si concludono nelle prime ore del mattino.