Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 20:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Messico: gli Stati Uniti negano l’ingresso a 150 richiedenti asilo

Immagine di copertina
La carovana, come è stata ribattezzata dai media americani, è partita il 25 marzo dal sud dem Messico. Credit: AFP PHOTO / GUILLERMO ARIAS

Il governo di Washington ha imposto l'alt al confine alla cosiddetta "carovana" di migranti che ha viaggiato per 3mila chilometri nell'ultimo mese

Circa 150 migranti provenienti dal Messico sono stati fermati al confine con gli Stati Uniti, dove volevano entrare per chiedere asilo politico.

La “carovana”, come è stata ribattezzata dai media americani, è stata bloccata nel pomeriggio di domenica 29 aprile 2018 a pochi chilometri da San Diego, in California.

Non è ancora chiaro se i migranti saranno ammessi in seguito o se dovranno tornare indietro.

Nelle scorse settimane il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva definito la carovana una minaccia per la sicurezza nazionale.

All’inizio di aprile Trumo aveva annunciato l’invio dell’esercito al confine con il Messico per garantire la sicurezza della frontiera finché non sarà costruito un muro tra i due stati.

“Agiremo a livello militare. Fino a quando non avremo un muro e una sicurezza adeguata, proteggeremo il nostro confine con l’esercito”, aveva detto il presidente americano.

Tra i migranti respinti ci sono molti bambini. La carovana è partita lo scorso 25 marzo dal sud del Messico, vicino al confine con il Guatemala e in certi punti è arrivata a contare mille persone.

Molti di loro provengono dall’Honduras.

Il gruppo ha viaggiato in autobus, treno e a piedi durante un viaggio lungo oltre 3mila chilometri fino al confine con gli Stati Uniti: molti dei migranti  hanno dichiarato di essere in fuga da persecuzioni e violenze nei loro paesi d’origine.

Heather Cronk, condirettrice di Showing Up for Racial Justice, una delle principali organizzazioni americane che hanno aiutato la carovana, si è recata a Tijuana, in Messico, al confine con gli Stati Uniti, per sostenere i migranti nel tratto finale.

“Per noi questo è tutto, considerando chi siamo come paese”, ha detto. “Questo è un momento esistenziale, un momento spirituale. Voglio che sia vero che quando diciamo ‘libertà e giustizia per tutti’, noi intendiamo questo”.

Il procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, ha definito la carovana “un deliberato tentativo di indebolire le nostre leggi e travolgere il nostro sistema”.

 

Ti potrebbe interessare
Esteri / La Nato: attacco Usa non contrario al diritto internazionale. Offensiva di Israele sui simboli del regime a Teheran: “Centinaia di vittime”
Esteri / Chi paga per i video di Israele che “aiuta” la popolazione di Gaza: così Tel Aviv influenza l’opinione pubblica italiana
Esteri / Guerra tra Israele e Iran: ecco cosa sappiamo finora a una settimana dall’inizio del conflitto
Ti potrebbe interessare
Esteri / La Nato: attacco Usa non contrario al diritto internazionale. Offensiva di Israele sui simboli del regime a Teheran: “Centinaia di vittime”
Esteri / Chi paga per i video di Israele che “aiuta” la popolazione di Gaza: così Tel Aviv influenza l’opinione pubblica italiana
Esteri / Guerra tra Israele e Iran: ecco cosa sappiamo finora a una settimana dall’inizio del conflitto
Esteri / Il direttore dell’Agenzia Onu per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi: “Non avevamo alcuna prova di uno sforzo sistematico (da parte dell’Iran) per ottenere un’arma nucleare”
Esteri / La Casa Bianca apre al negoziato: "Witkoff in contatto con gli iraniani. Trump deciderà se intervenire entro due settimane". Netanyahu: "Rovesciare il regime non è un obiettivo, ma può essere un risultato"
Esteri / Trump: "Iran deve arrendersi senza condizioni, questo è il mio ultimatum definitivo". La replica di Tehran: "Guerrafondaio". Khamenei: “Israele ha commesso un grande errore, pagherà. Le conseguenze di un attacco americano saranno irreparabili”
Esteri / Trump attacca Macron dopo aver lasciato il G7: "Emmanuel si sbaglia sempre"
Esteri / Trump: "Sappiamo dov'è Khamenei. Vogliamo la resa incondizionata". Media Usa: "Il presidente valuta di entrare in guerra"
Esteri / Netanyahu: “Dominiamo i cieli di Teheran, questo cambia tutto”. Media: “Lo staff di Khamenei cerca salvacondotto in Russia”
Esteri / Massiccio raid di Israele su Teheran: uccisi i vertici dell'intelligence dei pasdaran. L'Iran bombarda lo Stato ebraico con l'aiuto degli Houthi. Il retroscena: "Trump ha posto il veto sull'uccisione di Khamenei". Ma Netanyahu smentisce