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Home » Esteri

Russia-Ucraina, sale la tensione: Kiev chiede alla Nato l’invio di navi. E Trump cancella il vertice con Putin

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La legge marziale è stata imposta per 30 giorni ed è stato vietato l'ingresso agli uomini tra i 16 e i 60 anni

Tensione tra Russia e Ucraina dopo che la marina ucraina ha accusato Mosca di aver aperto il fuoco su navi ucraine nello stretto di Kerch, la parte di mare che separa la Russia dalla Crimea (sopra la videoscheda a cura di Next New Media).

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha esortato la Nato a inviare navi nel Mar d’Azov. La Nato ha espresso “pieno appoggio” all’Ucraina, che non è uno stato membro.

Con il peggioramento delle relazioni tra i due paesi, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato Poroshenko di aver creato ad arte la “provocazione” navale per aumentare i suoi voti prima delle elezioni del 2019.

Russia-Ucraina | Gli ultimi aggiornamenti

Ucraina: Kiev vieta l’ingresso ai russi tra i 16 e 60 anni. L’Ucraina ha imposto una restrizione all’ingresso dei cittadini russi “in modo che la Federazione Russa non formi distaccamenti di eserciti ‘privati’ in Ucraina, che sono in realtà avamposti delle forze armate russe”, ha fatto sapere il presidente Poroshenko.

Trump annulla vertice con Putin – Il presidente americano, Donald Trump, ha annullato l’incontro con il suo omologo russo, Vladimir Putin, previsto per sabato 1 dicembre 2018 a Buenos Aires nel corso del G20. “Considerato il fatto che le imbarcazioni e i marinai non sono ritornati all’Ucraina dalla Russia, ho deciso che sarebbe meglio per tutte le parti coinvolte di cancellare il mio previsto incontro in Argentina con il presidente Vladimir Putin”, ha scritto Trump su Twitter. “Attendo di nuovo un vertice significativo non appena questa situazione sarà risolta!”.

Militari ucraini arrestati in Crimea – Un tribunale di Simferopoli, in Crimea, ha condannato a due mesi di carcere tre dei 20 marinai della Marina ucraina catturati domenica dai russi. L’accusa è di “aver attraversato illegalmente il confine russo con l’uso o la minaccia di usare violenza”.

“Per ora, tre persone sono state rinviate in custodia cautelare fino al 25 gennaio”, ha confermato il delegato per i diritti umani per la Crimea, Liudmila Loubina.

Intanto, la Russia ha annunciato che entro la fine del 2018 in Crimea sarà installata  una nuova divisione del sistema missilistico anti-aereo S-400 Triumph.

La legge marziale in Ucraina – Il Parlamento ucraino ha appoggiato la proposta del presidente Petro Poroshenko di introdurre la legge marziale in Ucraina per 30 giorni nelle regioni che confinano con la Russia, che continuano ad essere nelle mani dei filorussi.

Nel testo sono riportate le motivazioni alla base di questa decisione, le zone precise del paese in cui si è deciso di introdurre la legge marziale, un elenco dei diritti e libertà costituzionali che verranno temporaneamente limitate e una lista dei compiti assegnati al comando militare e alle amministrazioni locali.

La decisione è stata presa dopo lo scontro navale nel mar d’Azov: il 25 novembre la marina russa avrebbe aperto il fuoco contro tre navi ucraine nello stretto di Kerch, la parte di mare che separa la Russia dalla Crimea.

“Come presidente e comandante in capo delle Forze armate dell’esercito e in conformità con la Costituzione ho deciso di sostenere la proposta del Comitato militare”, ha detto Poroshenko nel corso della riunione con gli alti vertici militari.

Dopo lo scontro navale tra le imbarcazioni russe e ucraine il presidente aveva convocato una riunione urgente del suo “gabinetto di guerra” per decidere come reagire a quella che secondo il governo di Kiev è stata una vera e propria aggressione.

Poroshenko ha anche deciso di mettere in allerta l’esercito per essere “pronto ad ogni evenienza”.

Nella notte tra il 25 e il 26 novembre circa 150 cittadini hanno manifestato fuori dall’ambasciata russa nella capitale Kiev, incendiando anche un auto di uno dei membri dello staff.

Nella stessa giornata è stato convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza dell’Onu: l’obiettivo è cercare di alleggerire la tensione tra Russia e Ucraina.

Russia-Ucraina | Cos’è successo nello stretto di Kerch

Nella serata del 15 novembre il governo russo ha accusato tre navi ucraine di essere entrate illegalmente nelle sue acque territoriali nel mar d’Azov, il mare interno che bagna la Russia, l’Ucraina e la penisola di Crimea attualmente controllata da Mosca.

L’accesso al mar d’Azov è regolato dallo stretto di Kerch, che la Russia ha bloccato per alcune ore con una petroliera posizionata sotto un ponte nello stretto, riaprendolo solo nella mattina del 26 novembre.

Secondo Mosca, il comportamento di Kiev sarebbe una “provocazione” architettata per scatenare un “conflitto regionale”.

Il governo ucraino ha invece accusato la Russia di aver aperto il fuoco sulle sue navi nel mar d’Azov, ferendo anche due membri dell’equipaggio. Inoltre, la marina russa avrebbe anche speronato una delle imbarcazioni ucraine.

I servizi segreti russi (FSB) in seguito hanno confermato che una delle motovedette di Mosca aveva usato la forza per bloccare le tre navi ucraine.

Kiev, d’altra parte, ha detto di aver informato i russi che le sue navi avrebbero attraversato il mare d’Azov per raggiungere le regione di Mariupol, nel sud dell’Ucraina.

Negli ultimi mesi, sono aumentate le tensioni nei mari al largo della penisola di Crimea, annessa dalla Russia nel 2014 con un referendum considerato illegale della comunità internazionale.

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