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Proiettili all’uranio impoverito, Mosca: “Si porta l’umanità all’Armageddon”

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Proiettili all’uranio impoverito, Mosca: “Si porta l’umanità all’Armageddon”

“I paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare”. Così l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha risposto ai commenti fatti dall’amministrazione statunitense sull’uranio impoverito.

S&D

Ieri la Casa bianca aveva bollato come “pretestuose” le rimostranze di Mosca all’invio in Ucraina di munizioni all’uranio impoverito, annunciato lunedì scorso dal Regno Unito. Secondo Washington, le munizioni sarebbero armi utilizzate da decenni e non presenterebbero alcun rischio elevato. Anche la Russia dispone di munizioni di questo genere, da tempo al centro delle polemiche sulla legalità del loro impiego in scenari di guerra passati, dall’ex Jugoslavia all’Iraq. Grazie alla loro densità, assicurano una maggiore capacità di penetrare le corazze dei carri armati nemici.

“Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo punto basso con le loro dichiarazioni irresponsabili”, ha affermato Antonov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass.

Nei giorni scorsi, il ministro della Difesa Sergei Shoigu aveva dichiarato che con queste nuove forniture la “collisione nucleare” tra Russia e Occidente è ormai “a un passo”, mentre Vladimir Putin, parlando accanto al leader cinese Xi Jinping, aveva promesso che Mosca “reagirà” al loro invio.

Anche l’ex presidente russo Dmitri Medvedev oggi ha usato parole dure nei confronti dell’Occidente, commentando in questo caso il mandato di cattura internazionale nei confronti di Putin. Secondo Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, un eventuale arresto di Putin equivarrebbe a “dichiarare guerra” a Mosca. “Immaginiamo la cosa (…): il capo di Stato di una potenza nucleare va a dire, ad esempio, la Germania e viene arrestato. Cos’è questa? Una dichiarazione di guerra alla Russia”, ha dichiarato Medvedev, paventando il bombardamento di Berlino. “Tutte le nostre capacità, missili e altro, ricadrebbero sul Bundestag, sull’ufficio del cancelliere e così via”.

All’inizio di questa settimana, Medvedev aveva già minacciato la Corte penale internazionale con un attacco missilistico, invitando i suoi magistrati a “guardare attentamente il cielo”. La Russia, che non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale, ha descritto il mandato di arresto nei confronti di Putin come “nullo e non valido”. Ieri la Cpi ha denunciato le “minacce” lanciate da Mosca nei suoi confronti, dopo che la giustizia russa ha annunciato di aprire un’indagine penale contro diversi suoi giudici e il suo procuratore, Karim Khan.

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