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    Negli Stati Uniti i criminali di estrema destra hanno ucciso più persone dei fondamentalisti islamici

    Credit: Afp

    La sparatoria di Las Vegas in cui sono morte almeno 59 persone è stata la 273esima avvenuta negli Stati Uniti nel 2017 e la più letale nella storia recente del paese

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 3 Ott. 2017 alle 15:52 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:35

    Da quando Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti, sono state uccise più persone da parte di maschi bianchi con cittadinanza statunitense che da terroristi islamici o criminali stranieri. A confermarlo sono due studi citati dal quotidiano Vox e riportati dalle organizzazioni no profit Center for Investigative Reporting e New America.

    Eppure uno dei suoi primi atti da presidente è stata la firma del cosiddetto Muslim Ban, un ordine esecutivo che impediva a persone provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana di entrare negli Stati Uniti.

    La giustificazione per questo ordine, che dopo una serie di battaglie legali e diverse proteste, anche internazionali, è stato rivisto e aggiornato, ma sostanzialmente confermato, era quella di proteggere i cittadini statunitensi dalla minaccia “di terroristi islamici radicali”.

    La firma di questo atto rappresenta, per gli elettori di Donald Trump, una delle promesse mantenute da parte del presidente.

    L’obiettivo della sicurezza dei cittadini statunitensi è stata un’arma ampiamente utilizzata in campagna elettorale nei confronti dell’immigrazione e delle minacce esterne e può essere considerata tra i fattori di maggior successo per la vittoria del candidato repubblicano.

    Nonostante il terrorismo islamico resti una minaccia reale per gli Stati Uniti e per il mondo intero, la criminalità e la diffusione delle armi da fuoco rappresentano un pericolo maggiore per i cittadini statunitensi all’interno del proprio territorio.

    Quella scatenata da Stephen Paddock il 1 ottobre a Las Vegas è stata, per esempio, la 273esima sparatoria avvenuta negli Stati Uniti nel 2017 e la strage più sanguinosa della storia recente del paese. L’uomo, un pensionato bianco di 64 anni, con cittadinanza statunitense, ha ucciso almeno 59 persone, ferendone 527.

    Una sparatoria di massa, secondo la definizione della rivista statunitense Mother Jones, che ha creato a riguardo un archivio accessibile a tutti, è un evento avvenuto in un luogo pubblico in cui vengono uccise almeno tre persone a causa di un assalto con armi da fuoco.

    La strage di Las Vegas ha superato quella di Orlando, avvenuta in Florida tra l’11 e il 12 giugno 2016, quando 49 persone furono uccise nella discoteca Pulse da Omar Mateen, un terrorista statunitense ispiratosi agli ideali del sedicente Stato Islamico.

    Quest’ultimo non è stato l’unico attacco portato a termine da miliziani di matrice islamista negli Stati Uniti, eppure i dati mostrano come il paese nord americano abbia un problema maggiore con la diffusione delle armi tra i propri cittadini.

    Secondo il Gun Violence Archive, un’organizzazione no-profit che raccoglie dati sugli incidenti causati dalle armi da fuoco negli Stati Uniti, nel 2017 sono stati oltre 11mila i morti per arma da fuoco nel paese nord americano.

    Credit: Gun Violence Archive

    Quest’anno, oltre alla strage avvenuta a Las Vegas, ci sono state altre sparatorie di massa negli Stati Uniti, eccone alcune:

    Secondo uno studio dell’organizzazione no profit indipendente New America poitra il 2001 e il 2015, sono state uccise più persone da parte di estremisti bianchi di destra che da terroristi islamici.

    Credit: Reveal

    L’organizzazione no profit statunitense Center for Investigative Reporting, che si occupa di giornalismo investigativo, ha trovato risultati simili. Tra il 2008 e il 2016 infatti gli attentati portati a termine da estremisti di destra sono stati quasi il doppio di quelli compiuti da terroristi islamici.

     

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