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L’epidemia di risate che colpì un villaggio africano nel 1962

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Correva l’anno 1962 e il Tanganika – nome con cui era nota all’epoca l’attuale Tanzania fino al 1964 – aveva ottenuto da poco più di un mese l’indipendenza dal Regno Unito. Kashasha è un piccolo villaggio di questo paese, affacciato sul Lago Vittoria, non lontano dal confine con l’Uganda, in cui ebbe luogo qualcosa che possiamo definire sicuramente insolito.

S&D

In una scuola locale per sole ragazze, gestita da missionari, il 30 gennaio tre ragazze iniziarono a ridere. Non si trattava di risate dovute a una battuta divertente, ma risate patologiche che sembravano non fermarsi di fronte a nulla. In breve tempo, queste risate si rivelarono oltre che patologiche anche contagiose, e colpirono ben 95 studentesse della scuola superiore su un totale di 159.

Gli insegnanti della scuola non furono contagiati dalla singolare epidemia, ma si accorsero che le ragazze non smettevano di ridere per diverse ore, talvolta per giorni, e per loro svolgere regolarmente le lezioni era divenuto impossibile. Questo fatto portò la scuola alla chiusura.

La decisione di interrompere le lezioni, però, non portò alla fine di questa epidemia. Molte ragazze provenivano infatti da Nshamba, un villaggio vicino in cui in breve tempo il riso contagioso si diffuse, colpendo in tutto 217 persone tra i mesi di aprile e maggio.

Proprio quel mese, la scuole di Kashasha riaprì i battenti, per poi finire a giugno le lezioni per la conclusione dell’anno scolastico. Proprio in questo periodo anche altri villaggi vicini vennero colpiti dall’epidemia, che sembrava a questo punto diffondersi a macchia d’olio in tutta la costa occidentale del Lago Vittoria.

In diversi mesi queste risate contagiose avevano colpito circa mille persone e causato la chiusura di 14 scuole, senza che nessuno avesse capito il perché. In ogni caso, tra i sei e gli otto mesi dall’inizio dell’epidemia le risate terminarono.

Ma cosa era successo per causare una così singolare epidemia? Di questo insolito caso e delle sue possibili cause si è interessato il professor Charles F. Hempelmann della Purdue University dell’Indiana. Secondo lui, il fenomeno è stato indotto dallo stress.

Come abbiamo ricordato, il Tanganika aveva appena ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito. Nel mondo scolastico, questo aveva portato insegnanti e genitori ad aumentare le aspettative nei confronti degli studenti, che secondo le testimonianze dell’epoca si sentirono stressati da questo. Secondo il professore, questo tipo di epidemia dovuta allo stress trova terreno maggiormente fertile negli strati sociali più bassi, compatibile dunque con la situazione dei villaggi della costa occidentale del Lago Vittoria.

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