Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:07
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Secondo un sondaggio, i giovani arabi ripudiano l’Isis

Immagine di copertina

Circa la metà dei giovani intervistati vede nel sedicente Stato islamico la sfida più grande della regione, ma il califfato è il sintomo di un malessere diffuso

Secondo un sondaggio pubblicato martedì 12 aprile 2016, i giovani arabi vedono nell’Isis la più grande minaccia regionale, mentre alcuni ritengono che il successo del gruppo sia in parte dovuto alla scarsità di opportunità economiche e lavorative.

Il sondaggio, condotto dalla Asda’a Burson-Marsteller di Dubai, ha intervistato 3.500 ragazzi tra i 18 e i 24 anni di età in 16 paesi arabi, e mostra che circa la metà di loro teme la sfida posta alla regione dal sedicente Stato islamico, contro il 37 per cento degli intervistati nel 2015. Altre questioni come il conflitto israelo-palestinese e la mancanza di democrazia preoccupano molto meno.

Il 78 per cento degli intervistati ha anche dichiarato che non sosterrebbe l’Isis nemmeno se esso usasse meno violenza. Il 13 per cento ha dichiarato, al contrario, che potrebbe, mentre il 9 per cento ha detto che non lo sa.

Circa un quarto degli intervistati ritiene che gli alti tassi di disoccupazione tra i giovani giocano un ruolo chiave nel successo del califfato. Il mondo arabo, impantanato in reti corruzione e clientelismo, guerre e stagnazione politica, non è riuscito a creare abbastanza posti di lavoro per una popolazione giovane in crescita esponenziale.

Hassan Hassan, un analista citato nell’indagine, ha infatti detto che il malessere economico della regione ha aiutato l’Isis.

“Molte persone rifiutano Daesh per via delle sue tattiche estreme, ma rimane il fatto che il gruppo è in grado di sfruttare problemi che già esistono”, ha commentato Hassan. “Daesh è il sintomo di un malessere crescente che deve essere affrontato e curato, non il malessere stesso”.

Gli intervistati hanno anche dichiarato che tra le ragioni del consenso raccolto dal sedicente Stato islamico c’è la convinzione che la sua interpretazione dell’Islam si superiore e lo scontro tra le tradizioni sunnite e sciite.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Sudan: la guerra dimenticata infiamma da due anni ma nessuno ne parla
Esteri / Tariff Men: ecco chi sono i “Signori dei dazi” di Donald Trump
Esteri / Perché il piano ReArm rischia di fare cilecca
Ti potrebbe interessare
Esteri / Sudan: la guerra dimenticata infiamma da due anni ma nessuno ne parla
Esteri / Tariff Men: ecco chi sono i “Signori dei dazi” di Donald Trump
Esteri / Perché il piano ReArm rischia di fare cilecca
Esteri / Ma la discesa in politica non ha giovato a Elon Musk
Esteri / Toh! Chi si rivede: così il Regno Unito è tornato centrale in Europa dopo la Brexit
Esteri / Europa senza America: ecco cosa significa (e quanto costa) difendersi da soli
Esteri / Sudan: l’esercito riconquista il palazzo presidenziale di Khartoum. I ribelli del Rsf: “La guerra non è finita”
Esteri / Turchia: migliaia in piazza per protesta contro l’arresto di Imamoglu. Manifestazioni di solidarietà anche in Italia
Esteri / Sciatori italiani travolti da una valanga in Svezia: "Due morti, hanno 45 e 50 anni"
Esteri / Gaza: quasi 600 morti dal 18 marzo, 11 soltanto oggi. Unicef: “200 bambini uccisi". Unrwa: "Scorte di farina solo per 6 giorni". Israele: “Annetteremo territori nella Striscia finché non saranno liberati gli ostaggi". Idf bombardano l'ex Turkish-Palestinian Friendship Hospital: "Era un covo di Hamas". Ankara protesta. Lanciati due razzi contro il sud di Israele