Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:55
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Come mandare una cartolina in un paese dove non esistono indirizzi

Immagine di copertina

La Mongolia, stato in cui molte case sono prive di indirizzo, adotterà un metodo di geolocalizzazione creato da una startup che assegna a ogni luogo un semplice codice

Il nostro indirizzo è un’informazione che siamo tenuti a
dare in moltissime occasioni: per compilare moduli, per
aprire un conto, per ricevere posta, o ancora per segnalare un’emergenza alle
autorità. Eppure, per quanto non sia così noto, circa il 75 per cento della
popolazione mondiale (pari a circa 4 miliardi di persone) non è in grado di
fornire quest’informazione, perché moltissimi luoghi del pianeta non prevedono
una numerazione esatta per un’identificazione immediata di un’abitazione.

Proprio per ovviare a questo problema, nelle prossime
settimane la Mongolia, tramite il suo ufficio postale nazionale, inizierà a
fare uso di un nuovo e originale sistema di localizzazione per identificare vie
e numeri civici.

Si tratta di un metodo ideato da una startup britannica
chiamata What3Words, che assegna un gruppo di tre parole diverso per ogni
spazio di 9 metri quadrati del pianeta, sicuramente meno complesso da ricordare
di una serie di coordinate GPS.

Si tratta di parole comuni unite in modo casuale, ma ogni
combinazione corrisponde a uno e a un solo luogo del mondo: per esempio, la
Casa Bianca, al 1600 di Pennsylvania Avenue, diventa sulk.held.raves, e lo
Stade de France corrisponde a reporter.smoked.received.

La Mongolia sarà il primo stato a utilizzare il sistema per
la consegna della posta perché ci sono troppo poche strade con un proprio nome
sul suo territorio di oltre 1,5 milioni di chilometri quadrati: al momento, quando
le persone non hanno un indirizzo, la soluzione è recarsi verso un punto di
raccolta rivolto a più destinatari.

Attraverso il nuovo sistema creato da What3Words, il governo spera di migliorare questa condizione, che già viene adottata dalle Nazioni Unite, e che può essere liberamente consultata attraverso il sito della startup, in cui è possibile anche inserire il proprio indirizzo e vedere a quale gruppo di parole corrisponderebbe nel sistema in questione.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Francesca Albanese spiega a TPI “l’economia del genocidio” a Gaza e in Cisgiordania: “I profitti sono più
importanti della vita
dei palestinesi”
Esteri / Al-Qaeda è tornata in Afghanistan ed è più viva che mai
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ti potrebbe interessare
Esteri / Francesca Albanese spiega a TPI “l’economia del genocidio” a Gaza e in Cisgiordania: “I profitti sono più
importanti della vita
dei palestinesi”
Esteri / Al-Qaeda è tornata in Afghanistan ed è più viva che mai
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Cosa succede se Armenia e Azerbaigian fanno davvero pace
Esteri / Conferenza sull’Ucraina a Roma, Meloni: “Mosca ha fallito, costruiremo insieme il vostro miracolo economico”
Esteri / Von der Leyen: “Il rapporto con gli Usa potrebbe non tornare più quello di una volta”
Esteri / Gaffe di Trump, si complimenta con presidente Liberia per inglese. Ma è la lingua ufficiale del Paese
Esteri / Un nuovo rapporto denuncia gli stupri del 7 ottobre
Esteri / L'ultima giravolta di Trump: "Basta armi a Kiev. Anzi no". Cosa c'è dietro il cambio di rotta
Esteri / Carola Rackete si è dimessa da europarlamentare