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Home » Esteri

I primi 7 giorni di tregua in Siria: come sta andando

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L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, si è detto fiducioso sui colloqui di pace, convocati per il prossimo 9 marzo

La tregua iniziata alla mezzanotte del 27 febbraio, sta reggendo. L’opposizione e il governo si sono però accusati a vicenda di aver violato il cessate il fuoco mediato da Stati Uniti e Russia.

S&D

Il principale gruppo ribelle anti-Assad, l’Alto comitato per i negoziati (Hnc), ha dichiarato che “il regime e i suoi alleati non hanno cessato di portare avanti operazioni mortali e crimini di guerra”.

I leader di Russia, Germania, Francia, Italia e Regno Unito hanno avuto oggi, 4 marzo, una conversazione telefonica sulla questione siriana.

I paesi dell’Unione europea hanno chiesto alla Russia di esercitare la propria influenza sul governo siriano per far sì che venga rispettata la tregua.

La tregua non include i gruppi jihadisti del gruppo Stato islamico e del fronte al-Nusra. Nonostante questo, i miliziani di al-Nusra stanno mantenendo un profilo basso

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, si è detto fiducioso sui colloqui di pace, convocati per il prossimo 9 marzo. Inizialmente erano previsti per il 7 marzo, ma sono stati posticipati perché la tregua fosse consolidata. 

Un consulente delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, Jan Egeland, ha fatto sapere che sono stati compiuti progressi per far arrivare gli aiuti alle zone assediate della Siria e che presto arriveranno altri aiuti via aerea anche a Deir al-Zour, dove 200mila persone sono circondate da militanti del sedicente Stato islamico. 

I leader europei sperano che presto si possa passare dalla tregua ad una pace più duratura, con una transizione politica senza il presidente Bashar al-Assad. Oggi a Parigi la cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato il presidente francese François Hollande. 

“Abbiamo chiesto a Mosca di esercitare la sua influenza per assicurare che la tregua valga anche per il regime di Assad”, ha detto Merkel.

Il leader europei erano in disaccordo con la Russia sulle elezioni convocate da Assad per il prossimo 13 aprile. Secondo il Cremlino la decisione del presidente siriano sarebbe “in conformità con la Costituzione siriana esistente e non interferisce con i passi per costruire il processo di pace”.

Secondo Hollande invece questa mossa “non è stata solo provocatoria, ma del tutto irrealistica”.

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