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Home » Esteri

Singapore: benvenuti nella Città-Giardino dell’Asia

Immagine di copertina
Credit: AGF

La chiamano la “Svizzera dell’Asia”. Qualcuno la paragona a New York o a Dubai. Ma entro il 2030 ogni cittadino vivrà a meno di 10 minuti a piedi da un parco. Ecco come l’arcipelago è stato trasformato da un centro arretrato e inquinato a una vera potenza verde globale

Parchi, giardini, riserve naturali fanno da contorno a una destinazione avveniristica. Da città arretrata e inquinata è diventata una potenza verde globale. Uno dei centri finanziari del mondo del 21esimo secolo che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi decenni. Qualcuno la chiama la Svizzera dell’Asia, qualcun altro la paragona a New York o a Dubai. Singapore si presenta al mondo come una città che ha portato la natura all’interno dello spazio urbano, integrandola in diversi modi. Non solo nell’ambiente costruito, ma anche nella vita quotidiana dei singaporiani.

Metamorfosi
Situata all’estremità meridionale della penisola malese, Singapore si sviluppa su un arcipelago formato, oltre all’omonima isola principale, da circa sessante isole e isolette. Il viaggio nella città inizia già dal Changi Airport, pluripremiato aeroporto e uno dei più all’avanguardia del mondo che propone ai viaggiatori varie esperienze come il giardino delle farfalle, con oltre mille esemplari, e quello dei girasoli e cactus, con oltre mille piante. Ma è il Jewel Changi la vera attrazione di questo luogo di transito. Un santuario verde con al centro una spettacolare cascata alta 40 metri, la Rain Vortex, che viene messa in funzione dall’acqua piovana che viene raccolta dal tetto sovrastante, e più di novecento alberi e palme e circa sessantamila arbusti. Luci danzanti che illuminano gli alberi e musica rilassante in sottofondo creano l’atmosfera di un giardino delle meraviglie. E siamo appena atterrati a Singapore.
La Città-Stato è un melting pot che sa unire la comunità cinese e quella indiana, il quartiere arabo e quello coloniale, e nonostante sia uno dei Paesi più densamente popolati al mondo, si distingue per l’alta qualità della vita, favorita dall’ampio spazio dedicato al verde. È per questo che viene chiamata Città-Giardino, perché oltre la metà del suo territorio è occupato da aree verdi. Si ha subito questo impatto green percorrendo la strada che dall’aeroporto porta al centro della città. Il paesaggio urbano è caratterizzato da viali rigogliosi e marciapiedi ombreggiati. Il verde è presente sui tetti dei palazzi, sulle terrazze dei grattacieli.
Negli anni Sessanta Singapore era in via di sviluppo, da poco separata dalla Malesia, paradiso degli inquinatori con canali inquinati e liquami grezzi che scorrevano dilaganti. In quegli anni, quando Singapore cominciava a industrializzarsi rapidamente, l’allora primo ministro Lee Kuan Yew avviò una campagna di piantagione di alberi e chiese che Singapore diventasse una Città-Giardino attraverso un’intensa attività paesaggistica. Si iniziarono a sfruttare varie opportunità per rendere più verde la città e furono piantati alla fine del 1970 oltre 55 mila nuovi alberi. Si prevedeva che la presenza di ampia vegetazione in un ambiente pulito dai rifiuti avrebbe significato che Singapore era una città ben organizzata e quindi una buona destinazione per turisti e investimenti stranieri.

Anima green
Per trent’anni Singapore ha scrupolosamente ripulito le sue aree inquinate e stabilito che ovunque si guardasse, si potesse trovare vegetazione, non solo come spazi verdi ma anche con la funzione di essere luoghi di aggregazione sociale, di arricchimento della biodiversità e per il sequestro del carbonio. Il governo oltre a instillare una “coscienza verde” tra i singaporiani si è posto l’obiettivo di piantare un milione di nuovi alberi entro il 2030, quindi in futuro nessun cittadino dovrebbe vivere a più di dieci minuti a piedi da un parco.  Anche quella che una volta era la ferrovia Keretapi Tanah Melayu è diventata oggi un corridoio verde, il Rail Corridor lungo ventiquattro chilometri, che attraversa la città  consentendo lo spostamento della fauna selvatica tra i principali spazi verdi e habitat forestali come la riserva naturale di Bukit Timah e il parco naturale Dairy Farm, ospitando diversi percorsi per pedoni e ciclisti.
La creazione ed il mantenimento dell’anima verde della Città-Stato è uno dei capisaldi di Singapore, dai Botanic Gardens, creati nel lontano 1859 negli oltre tre ettari di questo parco si trovano oltre un migliaio di specie di orchidee e 2.000 ibridi. La coltivazione è iniziata nel 1928 e oggi è la più grande collezione al mondo di orchidee tropicali, imperdibile per gli appassionati di fiori e piante. Così come imperdibili sono gli avveniristici Gardens by the Bay inaugurati nel 2012: tre giardini futuristici di centouno ettari dove la natura si fonde con la spinta verso l’innovazione e la sostenibilità.
Qui ci sono gli ormai iconici Supertrees, i diciotto “alberi” artificiali alti tra i venticinque e i cinquanta metri, che sono diventati parte dello skyline della città. Meritano una visita di giorno ma soprattutto al tramonto quando si illuminano grazie all’energia prodotta dai pannelli solari posti in cima e si può ammirare lo spettacolo di luci. Sempre all’interno dei Gardens by the Bay, il Flower Dome e la Cloud Forest sono due vere meraviglie per gli amanti della natura: la prima è la più grande serra al mondo e racchiude piante e fiori rari provenienti dai cinque continenti, mentre il secondo è un giardino verticale di trentacinque metri d’altezza, da cui sgorga una spettacolare cascata artificiale. 

Visione del futuro
Passeggiando in questo parco e sulla Marina Bay – la parte più moderna della città non distante dall’intrigante Chinatown – si comprende la visione a lungo termine degli urbanisti e l’ambizione del progresso. A cominciare dalla creazione di quest’area e della baia stessa con la quale si è dato vita a una nuovo ampio bacino d’acqua dolce per la città. Da qui si può osservare anche il simbolo dello skyline della città: l’iconico Marina Bay Sands.  Un complesso composto da tre edifici sormontati da un’enorme piattaforma a forma di nave, diventato una delle strutture più famose al mondo, grazie anche alla sua infinity pool a duecento metri d’altezza. Anche qui al tramonto c’è uno spettacolo di luci e suoni da non perdere: lo Spectra – A Light & Water Show esposto sull’acqua presso l’Event Plaza. Una straordinaria coreografia di getti di fontane, proiezioni visive colorate, laser, effetti e la colonna sonora di un’orchestra.
Si può anche salire sulla ruota panoramica Singapore Flyer e godersi il panorama su quest’area di Singapore e sul resto della città da 165 metri di altezza. Impossibile non notare anche il design unico dell’ArtScience Museum: un complesso circolare con dieci strutture che, anche se si dice ricordi un fiore di loto in uno stagno di ninfee, rappresenta attraverso dieci dita protese verso l’alto l’accoglienza della città.
Molti sono gli edifici che integrano la natura nel cuore dei grattacieli, come il pluripremiato complesso di sviluppo integrato Marina One all’interno del prestigioso quartiere finanziario di Marina Bay e il The Hive. O accolgono orti urbani e coltivazioni verticali per ridurre l’importazione di cibo come la Urban Farm sul tetto del centro commerciale Funan. Singapore si sta quindi adattando a superare i cambiamenti climatici anche con progetti architettonici e tecnologia per rendere la vita più sostenibile e continuare a trasformarsi in una metropoli pulita e verde.

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