Turchia, il sindaco del Partito Comunista vince ma non può insediarsi “per motivi di sicurezza”
In Turchia è stato eletto il primo sindaco comunista nella storia del paese, ma il risultato delle urne non è piaciuto al Governo centrale, che ha subito preso i dovuti provvedimenti per evitare un simile scenario.
Nonostante la sua schiacciante vittoria, Fatih Mehmet Maçoglu, esponente del Partito Comunista di Turchia (TKP), non si è potuto ancora insediare “per motivi di sicurezza” non ben specificati.
Fatih Mehmet Maçoglu aveva conquistato la carica di primo cittadino di Dersim, nell’Anatolia, con il 32,7 per cento delle preferenze, superando così i candidati di HDP (28,1 per cento), CHP (20,59 per cento) e AKP (14 per cento).
Il (quasi) sindaco aveva convinto i cittadini a votare per lui facendo leva sui successi ottenuti nella provincia di Ovacik grazie alla sua amministrazione: nella regione Maçoglu aveva realizzato un modello di produzione agricola cooperativa mai visto prima in Turchia.
“Dimostreremo all’intero Paese che un modello socialista è possibile”, era stata una delle prime dichiarazioni rilasciate dall’esponente del Partito Comunista una volta resi noti i risultati delle urne.
In campagna elettorale Maçoglu aveva affermato di voler riprodurre su scala più ampia nel municipio di Dersim il modello economico di Ovacik, oltre a voler amministrare il comune con l’aiuto della popolazione locale attraverso quella che è stata da lui stessa definita una politica di “porte aperte”.