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In Scozia tamponi e assorbenti diventano gratuiti nei luoghi pubblici: è la prima nazione al mondo

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La Scozia è il primo paese al mondo ad approvare una legge che garantisce il diritto di ottenere protezioni mestruali gratuitamente nei luoghi pubblici, dalle scuole alle piscine comunali. Studenti e lavoratori per i quali gli assorbenti erano una spesa gravosa e alle volte inaccessibile non dovranno più assentarsi o usare escamotage di tessuti e carta igienica durante la scomoda settimana. Una misura, in vigore dal 15 agosto, per arginare gli effetti del carovita galoppante unita alla lotta contro le disparità di genere.

La legge è stata promossa dalla deputata laburista Monica Lennon che ieri ha raggiunto un traguardo dopo sei anni di impegno, con l’appoggio di associazioni sindacati, contro la povertà mestruale. Già dal 2018 i prodotti mestruali erano diventati gratuiti per gli studenti scozzesi, e dal 2021 ha abolito la tampon tax (l’iva sui prodotti mestruali). Il governo scozzese ha già stanziato 9 milioni di sterline per una misura stimata a 24 milioni annuali.

La povertà mestruale è un tema sempre più presente grazie al lavoro di numerose associazioni o movimenti, come ad esempio Onde Rosa in Italia. Ciononostante la decisone del parlamento scozzese è una misura inedita. In Italia, nonostante la riduzione dell’IVA per assorbenti e tamponi dal 22% al 10% di quest’anno, le protezioni mestruali sono ancora lontane dall’essere considerate prodotti di prima necessità (che godono di un’IVA del 4%). “Il ciclo non è un lusso” ha dichiarato l’Intergruppo della Camera per le donne, ma fare approvare l’IVA al 5% per gli assorbenti nostrani non è stato possibile. Non esistono dati ufficiali sulla povertà mestruale in Italia, ma basta pensare che su gli oltre 5 milioni di cittadini che vivono in condizioni di povertà assoluta la metà per un periodo della sua vita deve fare i conti, letteralmente, con le mestruazioni.

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