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Russia: Duma approva legge che consente a Putin di rimanere alla presidenza fino al 2036

Immagine di copertina
Il presidente russo Vladimir Putin. Credit: ANSA

La camera bassa del parlamento russo ha approvato in terza lettura un disegno di legge che consentirà a Vladimir Putin di candidarsi altre due volte alla presidenza, in linea con l’esito del referendum costituzionale dall’anno scorso. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, in base a una delle disposizioni emendate della costituzione russa, i limiti al mandato presidenziale si applicano al capo di stato in carica senza considerare quelli già serviti. Con altri due mandati di sei anni, Vladimir Putin potrebbe rimanere al potere fino al 2036, quando avrà 84 anni. Putin è attualmente nel terzo anno del suo quarto mandato alla presidenza, dopo aver ricoperto anche la carica di primo ministro dal 1999 al 2000 e dal 2008 al 2012.

Al referendum costituzionale tenuto tra giugno e luglio dell’anno scorso dopo essere stato posticipato a causa del nuovo coronavirus, circa il 78 percento dei votanti si è espresso a favore delle riforme, che comprendono l’attribuzione al presidente di un maggiore controllo sull’esecutivo, l’irreversibilità dell’annessione della Crimea e la trasformazione il Consiglio di Stato in un organo costituzionale, riaffermando la preminenza della legge russa sul diritto internazionale. La riforma prevedeva anche la fissazione del salario minimo al pari o al di sopra del costo della vita, l’introduzione della “fede in Dio” come fondamento dello Stato e la definizione del matrimonio come unione tra uomo e donna.

La legge approvata dalla Duma prevede che i candidati alla presidenza abbiano un’età minima di 35 anni e abbiano vissuto per almeno 25 anni consecutivi in Russia, senza mai essere stati cittadini o residenti di altri paesi, escluso chi proviene da un paese “diventato parte della Russia”.

Secondo Tass, la proposta stabilisce anche un limite minimo di 30 anni di età per la carica di presidente della Commissione elettorale centrale russa e vieta a chi è stato condannato per reati non gravi di candidarsi al parlamento per cinque anni dopo che la condanna sia stata scontata o rimossa dalla fedina penale.

La camera alta del parlamento russo dovrebbe esaminare entro fine marzo la proposta di legge, che sarà successivamente promulgata da Putin.

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