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Home » Esteri

La Russia toglierà i talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche

Immagine di copertina
Un soldato talebano al confine con il Pakistan. Credit: AGF

Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov: "Sono loro il vero potere in Afghanistan". L'ultima parola spetta ora a Putin

La Russia toglierà i talebani dalla “lista delle organizzazioni terroristiche” a oltre tre anni e mezzo dal loro ritorno al potere in Afghanistan. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo cui la mossa di Mosca “rispecchia la realtà oggettiva sul campo” dove i fondamentalisti rappresentano “il vero potere”.

“Il Kazakistan ha recentemente preso la decisione, che adotteremo anche noi, di toglierli (i talebani, ndr) dalla lista delle organizzazioni terroristiche”, ha detto oggi Lavrov all’agenzia di stampa Ria Novosti a margine della visita del presidente russo Vladimir Putin a Tashkent, in Uzbekistan. “Sono loro il vero potere”. La decisione finale però, come confermato a Ria Novosti dal rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan Zamir Kabulov, spetterà proprio a Vladimir Putin.

Il Cremlino aveva inserito i talebani nella lista delle organizzazioni terroristiche nel 2003, il che però non ha impedito a Mosca di intrattenere negli ultimi anni una serie di rapporti con i fondamentalisti, i cui rappresentanti sono stati più volte ricevuti in territorio russo. 

Prima del loro ritorno al potere, Mosca fu addirittura accusata dagli Stati Uniti e dai loro alleati di sostenere i talebani, persino con forniture di armi, per destabilizzare l’allora amministrazione afghana filoamericana, un’accusa sempre respinta dal Cremlino.

Tuttavia, sin dal loro ritorno a Kabul nell’agosto 2021 dopo la fuga delle truppe statunitensi e occidentali dalla capitale afghana, Mosca si è mostrata fin da subito piuttosto conciliante con i talebani, che hanno promesso di non consentire ad altre organizzazioni fondamentaliste di stabilirsi in Afghanistan.

Le autorità russe sono infatti preoccupate dalle possibili infiltrazioni di gruppi terroristici nelle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale confinanti sia con l’Afghanistan che con la Russia. Il Cremlino vuole anche evitare un ulteriore afflusso di rifugiati e una nuova esplosione del traffico di oppio ed eroina.

“I talebani saranno in grado di mettere ordine in casa propria, se gli attori esterni non glielo impediranno”, ha dichiarato di recente il direttore dei servizi di sicurezza interni del Fsb, Alexander Bortnikov.

Malgrado la decisione annunciata oggi da Lavrov comunque, la Russia non riconosce ancora ufficialmente il governo talebano in Afghanistan. Il ministro degli Esteri russo ha infatti ribadito che i fondamentalisti dovranno prima risolvere il problema di “formare un governo inclusivo”, il che potrebbe favorirne il riconoscimento da parte di Mosca.

Il Cremlino ha comunque invitato i rappresentanti dei talebani a partecipare ai primi di giugno all’annuale Forum economico di San Pietroburgo, il principale incontro imprenditoriale organizzato in Russia.

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