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I talebani si riprendono l’Afghanistan: “Abbiamo liberato il Paese dopo 20 anni”. Draghi: “Ora obiettivi accoglienza e sicurezza”

Immagine di copertina
Talebani occupano la capitale Kabul Credits: ANSA

L’Afghanistan torna nelle mani dei talebani vent’anni dopo

Dopo vent’anni di guerra costante, l’Afghanistan è tornato nelle mani dei talebani. Il gruppo fondamentalista islamico ha preso il controllo della capitale Kabul, al culmine di una rapida avanzata in tutto il Paese favorita dal ritiro delle truppe Usa. “Daremo servizi e serenità a tutta la nazione”, annuncia il Mullah Baradar Akhund. Il presidente afghano Ashraf Ghani è fuggito all’estero e ha ammesso: “I talebani hanno vinto”. L’Afghanistan torna così a essere una teocrazia: l’Emirato islamico dell’Afghanistan, così come era stato dal 1996 al 2001. L’aeroporto di Kabul è nel caos, con centinaia di civili afghani che cercano di imbarcarsi sui voli che stanno lasciando il paese: le immagini sono impressionanti e si segnalano alcuni morti. Evacuata l’ambasciata Usa a Kabul, mentre la Cina fa sapere di essere pronta a “relazioni amichevoli” coi talebani. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 17 agosto, aggiornate in tempo reale.

Afghanistan, le ultime notizie in diretta

Ore 20:30 – Afghanistan, Draghi: ora obiettivi accoglienza e sicurezza – I primi obiettivi dell’Italia in Afghanistan riguardano l’accoglienza e la sicurezza, due aspetti su cui collaborare in sede europea e di G20 senza mancare di riflettere su quanto accaduto negli ultimi 20 anni e sul ruolo dell’Occidente in Asia centrale e nel Medio Oriente. È quanto annunciato oggi dal presidente del Consiglio Mario Draghi in un’intervista al Tg1. “La prima cosa che bisogna fare, forse non la più importante, è riflettere sull’esperienza avvenuta. Ricordiamoci che la guerra in Afghanistan è la prima risposta degli Stati Uniti all’attentato alle Torri gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non è un bilancio solo sulla guerra in Afghanistan, è di questi ultimi 20 anni e del ruolo che l’Occidente ha avuto in tutto il mondo arabo. Ma forse ancora più importante che guardare al passato e discutere di bilanci è tracciare il futuro”, ha detto Draghi. “L’accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i ‘collaboratori’. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne. Questo è un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche”, ha aggiunto il premier, secondo cui l’Europa sarà all’altezza del compito cui è chiamata per affrontare la crisi afgana. Di questo, ha spiegato Draghi, “abbiamo parlato stamattina con la Cancelliera Merkel. Abbiamo soprattutto parlato delle operazioni di evacuazione dell’Aeroporto di Kabul, ma abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che la cooperazione è assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l’accoglienza e la sicurezza”. Bisogna infatti guardare al futuro dopo la riconquista talebana del Paese, avvenuta quasi senza combattere dopo il ritiro delle truppe occidentali. “Il futuro per l’Italia è fatto di difesa dei diritti fondamentali, di difesa dei diritti delle donne, di protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni nella difesa di questi diritti in Afghanistan. Questo deve essere perseguito in tutti i contesti possibili. Certamente in questa grande opera di collaborazione mondiale entreranno Stati come la Cina, la Russia, l’Arabia Saudita, la Turchia. E tutti questi Stati sono membri del G20. Quindi il G20 offre naturalmente una sede dove poter avviare questa opera di collaborazione”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, che ha voluto anche “rivolgere un messaggio di affetto sincero alle famiglie dei 54 caduti”. “L’Italia ha perso 54 soldati nel corso di questi 20 anni e circa 700 feriti. Alle loro famiglie voglio dire che il loro sacrificio non è stato vano, hanno difeso i valori per cui erano stati inviati, le libertà fondamentali e i diritti delle donne, hanno fatto operazioni per prevenire il terrorismo, hanno fatto del bene”, ha detto Draghi. “Per me e per tutti gli italiani, e lo dico alle loro famiglie, loro sono eroi”. Poi il premier ha ringraziato “i nostri militari, i diplomatici, tutti i cooperanti che per 20 anni sono stati a Kabul, a Herat e in tutto il Paese”. “L’opera di rimpatrio dei diplomatici, dei militari, dei collaboratori afghani continua”, ha quindi sottolineato Draghi. “La gran parte della rappresentanza diplomatica è arrivata a Roma il 16 agosto. Sul campo ci sono ancora delle squadre militari e dei diplomatici (molto pochi) che dovranno aiutare l’evacuazione di altri nostri concittadini che sono lì e dei collaboratori afghani e delle loro famiglie quando le condizioni lo permetteranno. Voglio ringraziare tutte queste persone per il loro coraggio e la dedizione con cui svolgono il loro compito”.

Ore 20:00 – Anche Youtube bloccherà account legati a talebani – Anche YouTube, dopo Facebook, bloccherà gli account sospettati di essere gestiti dai talebani. È quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la controllata di Alphabet, la holding di Google, non è l’unico tra i colossi di internet ad aver deciso di bloccare, o comunque di limitare le voci dei guerriglieri che hanno preso il controllo dell’Afghanistan. Secondo quanto riportato dal Financial Times, WhatsApp, controllata da Facebook, ha chiuso alcuni canali creati dai talebani per raccogliere segnalazioni di violenze o saccheggi. I talebani sono comunque attivi su altri canali social, come Twitter, dove il loro portavoce continua a diramare le note del gruppo. Oggi Facebook ha reso noto di avere messo al bando dalla sua piattaforma i talebani e tutti i contenuti a sostegno del gruppo, che il social considera un’organizzazione terroristica.

Ore 18.30 – Di Maio: l’Occidente rifletta sui propri errori in Afghanistan – “Non potremo esimerci, come Occidente, da una riflessione approfondita sugli errori commessi e sulle lezioni da apprendere dall’intervento ventennale in Afghanistan”. È quanto affermato, secondo quanto apprende l’agenzia di stampa Ansa, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo alla riunione ministeriale informale del Consiglio affari esteri dell’Unione europea in corso oggi in collegamento video. “Ora tuttavia è necessario definire una strategia condivisa: nella visione italiana, l’approccio europeo dovrebbe articolarsi attorno ad alcune priorità”. Tra queste: “la protezione dei civili” e “la messa in sicurezza degli afghani che hanno collaborato con la comunità internazionale”. “Al riguardo l’Italia, finché le condizioni lo consentiranno, proseguirà le operazioni di evacuazione di altri connazionali e di cittadini afghani che hanno sostenuto la nostra ambasciata e il nostro contingente militare”, ha sottolineato il ministro. “Nei prossimi giorni dovremmo lavorare a un’iniziativa coordinata a livello internazionale per assicurare voli umanitari e far sì che all’emergenza si sostituisca un processo organizzato”.

Ore 17.45 – Talebani promettono: lotteremo contro il traffico di droga e non ospiteremo terroristi – I Talebani hanno promesso che l’Afghanistan non sarà più un centro per la coltivazione del papavero da oppio o per il traffico di stupefacenti e che il Paese non darà asilo al terrorismo. “Con i Talebani al potere l’Afghanistan non sarà più il centro della coltivazione del papavero da oppio o del traffico di stupefacenti”, ha assicurato oggi in conferenza stampa il portavoce del movimento dei cosiddetti studenti coranici, Zabihullah Mujahid. La nuova amministrazione afgana, ha aggiunto il portavoce, “avrà bisogno del sostegno internazionale per promuovere un’alternativa alla coltivazione del papavero”. Non solo: rispondendo ad una domanda sul rischio che l’Afghanistan torni a dare asilo a foreign fighter e terroristi, anche legati ad al-Qaida, Zabihullah ha ribadito: “Il suolo afghano non sarà utilizzato contro nessuno, possiamo assicurarlo”.

Ore 17.25 – Portavoce dei Talebani: “Basta nemici, perdoniamo tutti: tuteleremo diritti donne sotto sharia” – I Talebani non vogliono più “nemici esterni né interni”, promettono di “impegnarsi per i diritti delle donne nel quadro della Sharia” e ribadiscono di essere stati costretti a “entrare a Kabul per garantire la sicurezza dei cittadini”. È quanto affermato oggi in conferenza stampa dal portavoce del movimento dei cosiddetti studenti coranici, Zabihullah Mujahid. “Vogliamo assicurarci che l’Afghanistan non sia più un campo di battaglia”, ha dichiarato Zabihullah. “Abbiamo perdonato tutti coloro che hanno combattuto contro di noi. Le animosità sono finite. Non vogliamo nemici esterni o interni”, ha assicurato il portavoce dell’Emirato islamico. “Ci impegniamo per i diritti delle donne nel quadro della Sharia. Lavoreranno fianco a fianco con noi. Non ci saranno discriminazioni”, ha aggiunto Zabihullah. “Nessuno sarà danneggiato, non vogliamo avere problemi con la comunità internazionale”. Il portavoce dei Talebani ha poi ribadito che il movimento ha “il diritto di agire secondo principi religiosi”. “Altri Paesi hanno approcci e regolamenti diversi e gli afghani hanno il diritto di avere le proprie regole in accordo con i nostri valori”, ha sottolineato Zabihullah, secondo cui i Talebani sono stati costretti a entrare nella capitale, come confermato negli scorsi giorni da altri esponenti del movimento. “Il nostro piano era di fermarci alle porte di Kabul in modo che il processo di transizione potesse essere completato senza intoppi”, ha affermato il portavoce. “Ma sfortunatamente il governo precedente era così incompetente e le loro forze dell’ordine non potevano fare nulla per garantire la sicurezza. Dovevamo fare qualcosa”, ha proseguito Zabihullah. “Siamo dovuti entrare a Kabul per garantire la sicurezza dei cittadini”.

Ore 17.20 – Merkel telefona a Draghi: proteggere collaboratori e donne afgane – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto stamattina una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in cui è stata discussa la protezione umanitaria di quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e tedesche in questi anni e delle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne afghane. La notizia è contenuta in una nota diramata oggi da Palazzo Chigi.

Ore 17.10 – Portavoce dei Talebani: “Abbiamo liberato l’Afghanistan dopo 20 anni. Non ci vendicheremo con nessuno” – Il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, ha annunciato oggi in conferenza stampa che il movimento dei cosiddetti studenti coranici non prepara alcuna “vendetta” e che rispetterà la libertà di stampa. “Non ci vendicheremo con nessuno”, ha detto il portavoce dell’Emirato islamico al media center di Kabul. “Questo è un momento di orgoglio per l’intera nazione”, ha dichiarato Zabihullah. “Dopo 20 anni di lotte abbiamo liberato l’Afghanistan ed espulso gli stranieri”. In una dichiarazione rilasciata poco prima della conferenza stampa alla ong Reporters Sans Frontieres, Zabihullah ha promesso che i giornalisti non saranno perseguitati in Afghanistan e che alle donne sarà permesso di continuare a lavorare nei media. “Rispetteremo la libertà di stampa, perché i media saranno utili alla società e potranno aiutare a correggere gli errori dei leader”, ha affermato Mujahid. “Attraverso questa dichiarazione a Rsf, dichiariamo al mondo che riconosciamo l’importanza del ruolo dei media. I giornalisti che lavorano per i media statali o privati non sono criminali e nessuno di loro sarà perseguito”.

Ore 16.45 – Mullah Baradar è rientrato in Afghanistan – Il mullah Abdul Ghani Baradar, considerato il leader politico dei talebani, è tornato in Afghanistan. L’annuncio arriva su Twitter dal portavoce dell’ufficio politico del movimento dei cosiddetti studenti coranici, Muhammad Naeem, secondo cui la delegazione guidata dal mullah Baradar è giunta a Kandahar. Capo politico dei negoziatori talebani duranti i colloqui di pace di Doha in Qatar e co-fondatore del movimento insieme al mullah Omar, Baradar è ufficialmente rientrato nel Paese per discutere con gli altri leader locali la formazione di un nuovo governo. A guidare il ritorno della teocrazia e dell’Emirato islamico, nuovamente proclamato dopo vent’anni, potrebbe essere proprio il mullah arrivato oggi a Kandahar.

Ore 16.00 – Vice presidente Amrullah Saleh si proclama presidente e lancia appello alla resistenza – Il vice presidente del governo dell’Afghanistan travolto dai Talebani, Amrullah Saleh, si è dichiarato presidente ad interim del Paese, dopo la fuga del capo dello Stato, Ashraf Ghani, e ha lanciato un appello alla “resistenza”. “Non mi piegherò mai davanti ai terroristi Talebani”, ha scritto oggi Saleh su Twitter. “Non starò mai sotto lo stesso tetto con i Talebani. Mai”. “È inutile discutere ora dell’Afghanistan con il presidente degli Stati Uniti. Noi afghani dobbiamo dimostrare che l’Afghanistan non è il Vietnam. A differenza degli Usa e della Nato noi non abbiamo perso lo spirito. Unitevi alla resistenza!”. Tutto questo prima di proclamarsi presidente ad interim. “In base alla costituzione dell’Afghanistan, in caso di assenza, fuga, dimissioni o morte del Presidente il Vice presidente diventa Presidente ad interim. Attualmente sono nel mio Paese e sono il legittimo presidente ad interim. Mi rivolgo a tutti i leader per ottenere il loro sostegno e consenso”.

Ore 15,34  – “A breve conferenza stampa talebani” – Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha annunciato sul suo profilo Twitter, in lingua Pashtu, che nel pomeriggio terrà “la mia prima conferenza da portavoce dell’Emirato islamico” invitando i giornalisti a recarsi al media center di Kabul.

Ore 15,26 – Stoltenberg (Nato): “Situazione imprevedibile” – “Oggi abbiamo avuto una riunione per discutere la situazione in Afghanistan, estremamente seria e imprevedibile. Kabul è caduta e i Talebani hanno preso il controllo della maggior parte del Paese. Sono profondamente dispiaciuto”: lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il numero uno dell’Alleanza Atlantica attribuisce d’altro canto il fallimento e il collasso del Paese alla leadership di Kabul.

Ore 15.00 – Pentagono: Usa ospiteranno fino a 22mila afgani in tre basi militari – Gli Stati Uniti hanno allestito tre basi militari pronte ad ospitare nelle prossime settimane sino a 22mila afghani. L’annuncio arriva dal portavoce del Pentagono John Kirby nel corso di una intervista alla Cnn, in cui il militare ha rivelato che Washington intende dalle 5.000 alle 9.000 persone al giorno dall’aeroporto di Kabul, dove sono attualmente schierati quasi 3.500 soldati americani.

Ore 14.30 – Russia: “segnali positivi” da Talebani, ma Mosca non tratterà con terroristi – Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha sottolineato oggi i primi segnali “positivi” lanciati dai Talebani in Afghanistan, ma ha ribadito che Mosca non tratta con i terroristi.  “Il fatto che i talebani stiano ora dichiarando, e dimostrando nella pratica, la loro volontà di rispettare l’opinione degli altri è, credo, un segnale positivo”, ha detto oggi Lavrov in una riunione con il personale docente della regione di Kaliningrad, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax. “In particolare hanno detto che sono pronti a discutere un governo in cui non ci siano solo loro ma che preveda anche la partecipazione di altri rappresentanti afgani”. Il ministro ha poi ribadito che la Russia interagirà “con varie forze politiche in Afghanistan” solo se non legate al terrorismo. “Ho detto che la Russia interagirà con le forze politiche, il che esclude i gruppi che sono stati collegati ad al-Qaeda o all’ISIS: queste sono organizzazioni puramente terroristiche e non le elenchiamo come organizzazioni politiche”, ha aggiunto Lavrov. A esclusione però dei Talebani, che in Russia sono considerati un’organizzazione terroristica. “Hanno un ufficio politico comunemente riconosciuto” e la Russia “ha negoziato e sta negoziando con loro”, ha ammesso il ministro, secondo quanto riporta Interfax.

Ore 13.30 – Germania sospende aiuti allo sviluppo in Afghanistan – La Germania ha sospeso gli aiuti allo sviluppo all’Afghanistan dopo la presa di Kabul da parte dei talebani. L’annuncio arriva oggi dal ministro tedesco dello Sviluppo, Gerd Mueller, che al quotidiano Rheinische Post ha annunciato: “Gli aiuti statali allo sviluppo sono stati attualmente sospesi”. Mueller ha aggiunto che tutti i dipendenti tedeschi e stranieri dell’agenzia di sviluppo tedesca GIZ hanno già lasciato il Paese, mentre Berlino sta cercando di evacuare anche il personale locale. Secondo l’agenzia di stampa Dpa, ad oggi l’Afghanistan era il Paese ad aver ricevuto il maggior numero di aiuti tedeschi allo sviluppo in tutto il mondo. Il governo tedesco intendeva stanziare circa 250 milioni di euro (294 milioni di dollari) in aiuti allo sviluppo nel 2021, ma quei fondi non erano ancora stati erogati a Kabul. Altri aiuti finanziari, non direttamente collegati allo sviluppo, prevedevano il sostegno alla formazione delle forze di polizia o altri aiuti umanitari. Non è chiaro quante di queste risorse siano già state inviate in Afghanistan. Secondo la Dpa, tutti gli aiuti finanziari stanziati da Berlino per il Paese asiatico avrebbero raggiunto i 430 milioni di euro nel 2021.

Ore 13.00Ricostituita alla Farnesina l’ambasciata a Kabul – La Farnesina rende noto che l’Ambasciata d’Italia a Kabul, guidata da Vittorio Sandalli, dopo il rientro ieri in Italia dall’Afghanistan si è immediatamente ricostituita presso il Ministero degli Esteri, al pari delle altre rappresentanza diplomatiche europee ridislocate in patria, ed è già operativa. In stretto coordinamento con i partner europei, monitora la situazione sul terreno anche in vista della riunione dei Ministri degli Esteri Ue di oggi. Inoltre, continua ad essere operativo un presidio diplomatico italiano presso l’aeroporto di Kabul, in stretto coordinamento con la catena militare italiana e internazionale.

Ore 10.00 – Facebook mette al bando i talebani – Facebook ha reso noto di avere messo al bando dalla sua piattaforma i talebani e tutti i contenuti a sostegno del gruppo, che il social considera un’organizzazione terroristica. Secondo quanto riporta la Bbc, il colosso fondato da Mark Zuckerberg ha formato un team di esperti afgani dedicato alla rimozione di contenuti legati ai talebani, che per anni hanno usato i sociali per diffondere i loro messaggi.

Ore 8.45 – Talebani annunciano amnistia per funzionari statali – I talebani hanno annunciato un’amnistia generale per tutti i funzionari statali, invitandoli a tornare al lavoro, due giorni dopo aver preso il potere in Afghanistan, grazie a un’offensiva lampo. “È stata dichiarata un’amnistia generale per tutti (…), quindi dovreste riprendere il vostro stile di vita con piena fiducia”, hanno affermato i talebani in una nota.

Ore 8.00 – L’ambasciatore afghano all’Onu: “Perquisizioni dei talebani casa per casa” – “I talebani hanno iniziato a perquisire casa per casa“, puntano a “esecuzioni mirate, la gente a Kabul è terrorizzata”. È il racconto dell’ambasciatore afghano all’Onu Ghulam M. Isaczai alla sessione speciale del Consiglio di sicurezza, con la partecipazione del segretario generale Antonio Guterres. Guterres si è detto “particolarmente preoccupato per le notizie delle crescenti violazioni contro le donne e le ragazze afghane, che temono un ritorno ai giorni più bui. È essenziale che i loro diritti conquistati a fatica siano protetti. Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il Paese”, e ha lanciato un appello ai guerriglieri perché “esercitino la massima moderazione”.

Ore 7.00 – Riapre l’aeroporto di Kabul – L’aeroporto di Kabul ha riaperto dopo una chiusura di alcune ore a causa di problemi di sicurezza che minacciavano le operazioni di evacuazione: lo ha annunciato il maggiore generale Hank Taylor, esperto di logistica nello Stato maggiore Usa. Ha spiegato che un C-17 con a bordo marines è atterrato allo scalo afghano, mentre è imminente l’arrivo di un secondo aereo con un’unità dell’esercito, al fine di garantire la sicurezza dell’aeroporto.

Afghanistan, cosa è successo lunedì 16 agosto

Parla Biden: “Non potevamo più morire per l’Afghanistan. Dovevamo battere il terrorismo, non costruire una nazione. Il popolo afghano si è arreso” – “Non volevamo costituire uno Stato democratico in Afghanistan ma fare un’operazione antiterrorismo”: così ha detto il presidente Usa Joe Biden nell’atteso discorso pronunciato alla Casa Bianca. “Soldati americani non potevano più morire in una guerra che Kabul non sa combattere” ha proseguito. “Abbiamo dato tutti gli strumenti, ma non possiamo dare la volontà di combattere”. “Ho ereditato un piano da Trump”, dice Biden. “La nostra missione in Afghanistan era prevenire un attacco terroristico. Dovevo scegliere – ha aggiunto – tra rispettare un accordo ereditato dal presidente Trump o continuare a combattere i Talebani”. Il presidente ha riconosciuto che il mondo sta assistendo a un “rapido collasso” ma ha ribadito che la missione degli Stati Uniti “non è mai stata quella di costruire una nazione. Abbiamo dato al governo afghano ogni strumento per decidere il loro futuro”. QUI il discorso integrale

Colloqui tra talebani ed ex presidente Karzai – Amur Khan Mutaqi, il comandante talebano incaricato di gestire i rapporti con i funzionari delle vecchie autorità afghane arresesi agli insorti, è giunto a Kabul e ha avuto un colloquio con il “consiglio di coordinamento” creato dall’ex presidente Hamid Karzai insieme al vicepresidente Abdullah Abdullah e all’ex capo dei mujaheddin Gulbuddin Hekmatyar. Lo riferisce Tolo News.

Merkel, missione 20 anni fallita, tutti abbiamo valutato male situazione – La missione Nato in Afghanistan, durata 20 anni, “non è stata un successo”. Lo ha detto Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino, convocata per riferire sulla crisi in Afghanistan. “Abbiamo valutato male la situazione, tutta la comunità internazionale l’ha valutata in modo erroneo”, ha ammesso la cancelliera tedesca di fronte ai giornalisti accorsi alla cancelleria federale. “Attacchi come quelli di Al Qaeda dell’11 settembre che erano partiti dell’Afghanistan oggi non sono possibili”, così ancora Merkel, “e tuttavia gli sviluppi che ci eravamo preposti non si sono realizzati evidentemente come avevamo sperato”. A detta della cancelliera, “ci vorrà molto più tempo di quello che speravamo, non è stata un’esperienza coronata dal successo”.

Colloquio Johnson-Macron, ‘ora un G7’ – Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha avuto un colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron, sulla situazione in Afghanistan e ha manifestato l’intenzione di convocare un vertice del G7 dedicato alla crisi nel Paese asiatico. Lo riferisce una nota di Downing Street. I due leader, aggiunge la nota, hanno anche concordato sull’opportunità che Gran Bretagna e Francia lavorino insieme nell’ambito del Consiglio di Sicurezza Onu, anche con un’eventuale risoluzione congiunta.

Audio Esclusivo, due cooperanti afghani a TPI: “I Taliban ci uccideranno, voi italiani vi siete messi in salvo e ci avete lasciato qui” – Sentite le loro parole dopo che il gruppo fondamentalista islamico ha preso il controllo della capitale Kabul. AUDIO

Biden torna alla Casa Bianca e parla alla Nazione – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parlerà oggi pomeriggio alle 15.45, le 21.45 in Italia, dell’Afghanistan. Lo ha annunciato lo stesso presidente in un tweet, mentre la Casa Bianca ha riferito che Biden lascerà la residenza di Camp David e arriverà a Washington alle 13 ora locale, le 19 in Italia.

Aeroporto di Kabul: almeno 7 morti – Sono almeno 7 le vittime del caos all’aeroporto della capitale mentre centinaia di persone tentavano di entrare con la forza a bordo di un aereo in partenza da Kabul.

Il 24/8 audizione Di Maio-Guerini in Parlamento – Si terrà martedì 24 agosto l’audizione dei ministri Lorenzo Guerini e Luigi Di Maio, davanti alle commissioni Difesa e Esteri della Camera e del Senato che saranno riunite in seduta congiunta. Lo ha stabilito, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, l’ufficio di presidenza della commissione Esteri riunita informalmente dal presidente Piero Fassino.

Truppe turche e Usa stanno sgomberando aeroporto – Le truppe statunitensi e turche, insieme ai loro partner internazionali, stanno sgomberando l’aeroporto di Kabul dai numerosi cittadini afghani che le stanno affollando nella speranza di riuscire ad abbandonare il Paese. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono, John Kirby.

Usa: Pentagono conferma 2 armati uccisi ad aeroporto Kabul – Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha confermato la morte di due uomini armati uccisi dalle truppe Usa all’aeroporto di Kabul. Secondo le prime informazioni, un militare statunitense è rimasto ferito. Non ci sono elementi che lasciano pensare che le due persone uccise fossero talebani, ha aggiunto Kirby, che ha parlato di “diversi incidenti all’aeroporto con persone che hanno aperto il fuoco sulle truppe Usa”. “Le forze Usa risponderanno in modo adeguato a ogni minaccia o attacco”, ha detto ancora Kirby.

Berlusconi, ritiro grave errore, ora Nato agisca. – “Le drammatiche immagini che giungono da Kabul ci riempiono di angoscia e di amarezza. L’Occidente non può limitarsi ad assistere rassegnato al trionfo dei suoi nemici, dell’integralismo islamico che sta riportando l’Afghanistan ai periodi più oscuri della sua storia”. E’ il commento di Silvio Berlusconi alla rapidissima avanzata dei talebani e alla caduta della capitale afghana. “Vent’anni di sacrifici e di sangue versato per garantire a quel grande Paese stabilità e sicurezza sono vanificati da un disimpegno che si è rivelato frettoloso e non preparato”, rimarca il presidente di Forza Italia, che riconosce che “dopo la decisione americana di ritirarsi, decisa dall’amministrazione Trump e confermata da quella Biden, non c’era alcuna possibilità per gli altri paesi, come l’Italia, di rimanere”. Nel rivolgere un ringraziamento “ai nostri soldati, ai nostri diplomatici, a tutti i connazionali impegnati nella vicenda afgana, per come hanno gestito la presenza italiana in questo ventennio ed anche quest’ultima fase drammatica”, Berlusconi sottolinea dunque che “mai come ora l’Occidente avrebbe bisogno di una leadership esperta ed autorevole, in grado di dare una risposta non rassegnata a quello che sta accadendo. Questo ritiro prematuro è stato un grave errore – ribadisce – ma non fare nulla ora sarebbe ancora più grave. La Nato non può permetter che l’Afghanistan torni a costituire un pericolo per la sicurezza della regione e dell’intero Occidente, né può permettere che i diritti faticosamente acquisti dal popolo afgano in questi anni siano cancellati dall’integralismo e dalla violenza”.

Aeroporto Kabul, soldati Usa uccidono 2 armati – I militari statunitensi che stanno gestendo l’evacuazione del personale diplomatico americano all’aeroporto di Kabul hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco due uomini armati che si erano avvicinati loro. Lo riferisce un funzionario Usa al New York Times.

Guterres: “Utilizzare tutti gli strumenti contro la minaccia terroristica” – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato il Consiglio di sicurezza Onu a “utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per reprimere la minaccia terroristica globale in Afghanistan” e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali. “Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il Paese. Sono particolarmente preoccupato per i resoconti delle crescenti violazioni dei diritti umani contro le donne e le ragazze dell’Afghanistan”, ha detto Guterres al consiglio di 15 membri. “Non possiamo e non dobbiamo abbandonare il popolo afghano”, ha sottolineato.

Medico afghano arrivato in Italia: “Paura per chi rimane, i talebani li uccideranno” – “Ho paura per chi ha lavorato con noi e ora sta per morire. I talebani li cercano casa per casa. Abbiamo lasciato in Afghanistan migliaia di persone che adesso rischiano la vita. La situazione è gravissima, la comunità internazionale li salvi”. È lo sfogo uno degli afghani arrivati oggi col volo da Kabul a Fiumicino.

Media indiani: “Ghani è in Oman, diretto in Usa” – L’ormai ex presidente afghano Ashraf Ghani si trova in Oman, ed è diretto verso gli Stati Uniti, dopo che gli è stato negato l’atterraggio in Tagikistan. Lo riferisce la stampa indiana.

Draghi: “Al lavoro con l’Ue per una soluzione. Proteggeremo gli afghani che hanno collaborato con la nostra missione” – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. Lo rende noto Palazzo Chigi. “L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione”, sottolinea Draghi. Il premier, si legge nella nota, “è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”.

Atterrato a Fiumicino l’aereo con a bordo gli italiani – È atterrato all’aeroporto di Fiumicino il volo dell’Aeronautica militare con a bordo circa 70 persone di rientro dall’Afghanistan. Si tratta di circa 50 unità del personale diplomatico italiano e di una ventina di ex collaboratori afghani. Per tutti ora scattano le procedure previste, a partire dal tampone molecolare a opera di personale della Croce Rossa.

Merkel: “Volevamo un Paese democratico, non ci siamo riusciti” – “Volevamo costruire un Paese dotato di una struttura democratica, non ci siamo riusciti. Non c’è stato alcun collegamento tra le forze armate afghane e il popolo, non ha funzionato come pensavamo”. Lo ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel. “Bisogna guardare anche ad altro: cosa si può ottenere intervenendo in questo modo? Come possiamo incidere sull’ordinamento politico in altri paesi? La decisione di ritirarsi ha innescato una sua dinamica. Per molti che credevano nella democrazia e nella libertà, soprattutto per le donne, questi sono eventi molto amari”.

Iran, il presidente Raisi: “Fallimento Usa opportunità per la pace” – Il presidente iraniano Ebrahim Raisi auspica una riconciliazione nazionale nel vicino Afghanistan. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, Raisi ha affermato che l’Iran sosterrà gli sforzi per ripristinare la stabilità in Afghanistan come prima priorità. Il presidente ha definito l’Iran “un fratello” e ha bollato il ritiro delle truppe occidentali come un “fallimento militare” che dovrebbe “trasformarsi in un’opportunità per ripristinare la vita, la sicurezza e una pace stabile”.

Talebani raccolgono armi dai civili – I combattenti talebani a Kabul stanno iniziando a raccogliere armi dai civili. “Sappiamo che le persone conservavano le armi per la sicurezza personale. Ora possono sentirsi al sicuro. Non siamo qui per danneggiare civili innocenti”, ha dichiarato un funzionario talebano all’agenzia di stampa Reuters.

Pakistan: “Alla regione serve stabilità” – Shah Mehmood Qureshi, ministro degli Esteri del Pakistan, ha incontrato nella capitale pakistana Islamabad una delegazione di leader politici afghani. “La regione non può permettersi una continua instabilità in Afghanistan, che avrebbe un impatto negativo sull’obiettivo di una regione pacifica e connessa”, si legge in una nota del ministro, che auspica “il continuo impegno della comunità internazionale negli sforzi per una pace e una stabilità durature in Afghanistan”. Della delegazione afghana fa parte, tra gli altri, il presidente della Camera bassa del parlamento Mir Rehman Rehmani.Ore

Cina pronta a “relazioni amichevoli” coi talebani – La Cina si dice disposta a sviluppare “relazioni amichevoli” con i talebani dopo che il gruppo armato avrà preso il controllo dell’Afghanistan. Lo ha detto ai giornalisti la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying. “La Cina rispetta il diritto del popolo afghano di determinare in modo indipendente il proprio destino ed è disposta a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazione con l’Afghanistan”, ha spiegato la portavoce.

I talebani: “La guerra è finita” – “Grazie a Dio la guerra è finita”. Lo ha dichiarato all’emittente araba Al Jazeera un portavoce dell’ufficio politico dei talebani, Mohammad Naeem. “Abbiamo raggiunto ciò che stavamo cercando: la libertà del nostro Paese e l’indipendenza del nostro popolo”, ha aggiunto il portavoce. “Non permetteremo a nessuno di usare le nostre terre per prendere di mira nessuno e non vogliamo danneggiare gli altri”. Un altro leader talebano ha dichiarato in via anonima all’agenzia di stampa Reuters che l’organizzazione attenderà che le forze straniere se ne siano andate dall’Afghanistan prima di dar vita a una nuova struttura di governo. Il leader ha sottolineato che ai combattenti talebani è stato “ordinato di consentire agli afghani di riprendere le attività quotidiane e di non fare nulla per spaventare i civili”.

Afghanistan
I talebani all’interno del palazzo presidenziale di Kabul. Credit: Al Jazeera

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