Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Romania, 15enne chiama la polizia tre volte dopo essere stata rapita: gli agenti arrivano dopo 12 ore e la trovano morta carbonizzata

Immagine di copertina
Credit: Daniel MIHAILESCU / AFP

Migliaia di cittadini sono scesi in piazza a Bucarest per protestare contro la polizia ritenuta in parte responsabile

L’omicidio che ha sconvolto la Romania

Una ragazza di 15 anni è stata uccisa e poi carbonizzata da un uomo dopo essere stata rapita. Una tragedia che probabilmente poteva essere evitata, perché la giovane aveva chiamato la polizia per chiedere aiuto. Ma i soccorsi sono arrivati troppo tardi, 12 ore dopo l’appello disperato della 15enne.

La tragica vicenda è avvenuta in Romania. Alexandra Macesanu, la vittima originaria del villaggio di Dobrosloveni, aveva telefonato il 112, il numero unico di emergenza dell’Unione Europea, e aveva chiesto ripetutamente aiuto. Secondo quanto riporta The Independent, la ragazza sarebbe riuscita a chiamare tre volte i servizi di emergenza per comunicare che era stata picchiata e violentata dal suo rapinatore.

Alexandra Macesanu mercoledì 24 luglio aveva fatto l’autostop vicino alla cittadina di Caracal ed era diretta verso casa. Nella telefonata la ragazza aveva anche fornito agli ufficiali i dettagli su dove fosse detenuta.

Il capo della polizia rumena Ioan Buda, prima di essere licenziato su richiesta del ministro dell’Interno Nicolae Moga, ha dichiarato che la ragazza nel disperato allarme telefonico ha gridato: “Sta arrivando, sta arrivando”.

Sabato 27 luglio migliaia di persone sono scese in piazza a Bucarest, la capitale della Romania, per protestare contro le forze dell’ordine. “Perché la polizia non è intervenuta prima? Tutti devono dare una risposta, dagli ufficiali e i pubblici ministeri al primo ministro Viorica Dancila”, ha dichiarato uno dei protestanti all’Afp.

La telefonata è partita dalla casa del meccanico Gheorghe Dinca, 65 anni, che aveva rapito la ragazza mentre stava facendo l’autostop. La polizia di Bungling ha impiegato 12 ore per arrivare a casa dell’uomo e soltanto dopo la terza e ultima chiamata di Alexandra Macesanu.

Quando gli agenti si sono decisi a entrare nell’abitazione del sospettato, 19 ore dopo, era già troppo tardi: la 15enne era già stata uccisa.

Nonostante le indicazioni precise fornite al telefono da Alexandra, la polizia si è mossa con ritardo. Una volta arrivati nell’abitazione in cui la ragazza sarebbe stata segregata, gli agenti hanno fatto richiesta formale per un mandato di perquisizione, anche se non era legalmente richiesto in casi come questo.

Gheorghe Dinca, il presunto omicida

Questa richiesta ha rallentato ulteriormente i soccorsi perché la polizia ha dovuto attendere fino al mattino di giovedì 25 per entrare nella casa dell’uomo.

A quel punto erano passate 19 ore dall’ultima richiesta di aiuto di Alexandra Macesanu. Una volta entrati i poliziotti hanno trovato resti di ossa anche di una seconda persona. Si sospetta possano essere quelle di una ragazza di 18 anni scomparsa lo scorso aprile. Ma la polizia scientifica non ha ancora confermato l’identità.

Il primo ministro del paese, Viorica Dancila, in seguito alla mobilitazione popolare per l’omicidio di Alexandra Macesanu, ha annunciato di prendere in considerazione un referendum sulle pene più severe per crimini come omicidio, stupro e pedofilia.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania: un’ex guardia di un lager nazista potrebbe finalmente essere processata all’età 99 anni
Esteri / Corea del Sud: il presidente proclama la legge marziale contro l’opposizione ma il Parlamento annulla tutto
Esteri / Ecco cosa rischiano le donne in Iran con la nuova legge sul velo obbligatorio
Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania: un’ex guardia di un lager nazista potrebbe finalmente essere processata all’età 99 anni
Esteri / Corea del Sud: il presidente proclama la legge marziale contro l’opposizione ma il Parlamento annulla tutto
Esteri / Ecco cosa rischiano le donne in Iran con la nuova legge sul velo obbligatorio
Esteri / Covid-19: un sub-comitato del Congresso Usa sostiene la tesi di una fuga di laboratorio da Wuhan
Esteri / Onu: quasi 50mila sfollati in pochi giorni in fuga dai combattimenti in Siria
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "15 morti nei raid odierni di Israele". Oltre 44.500 vittime dal 7 ottobre 2023. Libano: un morto in un raid dell'Idf nel sud. Il tredicesimo dall'inizio della tregua. Netanyahu: "La guerra con Hezbollah non è finita"
Esteri / Libano, violata la tregua: l'Idf colpisce diversi obiettivi, Hezbollah lancia due missili su Israele
Esteri / Siria, ribelli jihadisti e filo-turchi prendono il controllo di Aleppo: decine di migliaia di civili in fuga. Italiani evacuati
Esteri / Netanyahu, pronto ad accordo per Gaza ma no fine guerra. Per l'esercito israeliano la tregua in Libano ha "il 50% di possibilità di reggere". Il leader di Hezbollah proclama "vittoria"
Esteri / Libano, raid di Israele nel sud: violata la tregua con Hezbollah