Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:35
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I rifugiati del più grande campo profughi al mondo guarderanno le Olimpiadi per la prima volta

Immagine di copertina

L'iniziativa è stata promossa dal Comitato olimpico internazionale e offre ai 200mila sfollati la possibilità di seguire le gare e tifare per i loro atleti preferiti

A partire dal 5 agosto e per le prossime due settimane, nel campo profughi più grande del Kenya (e del mondo) che ospita attualmente circa 200mila rifugiati, si potranno seguire in diretta i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, in Brasile. 

S&D

Gli ospiti del campo profughi di Kakuma, in Kenya, possono così assistere per la prima volta in diretta alle competizioni olimpiche, condividendo insieme la soddisfazione di una vittoria o la delusione di una sconfitta dei loro atleti preferiti.

L’iniziativa è stata promossa dal Comitato olimpico internazionale (CIO), con il supporto tecnico e logistico dell’organizzazione umanitaria, FilmAid International, che opera in Kenya e che ha come scopo quello di offrire, attraverso la proiezione di film e pellicole, momenti di divertimento all’interno dei campi profughi nel mondo. 

È stato sufficiente impiantare temporaneamente un’antenna parabolica, installare un mega-schermo e tutta l’attrezzatura necessaria per garantire i collegamenti in diretta dalla capitale brasiliana, notte e giorno. 

(Qui sotto un gruppo di persone al lavoro per installare l’antenna parabolica all’interno del campo profughi. Credit: Olympic.org)

Una parte consistente dei rifugiati che vive all’interno di quello che viene considerato uno dei campi profughi più grandi del mondo, dopo quello di Dadaab (sempre in Kenya), proviene in larga parte dal Sud Sudan.

Sud sudanesi sono anche cinque dei dieci atleti che compongono la squadra olimpionica dei rifugiati scelti dal Comitato olimpico internazionale, al fine di rappresentare i profughi e gli sfollati di tutto il mondo a Rio de Janeiro.

Tra gli atleti provenienti dal Sud Sudan ci sono Rose Nathike Lokonyen, 23 anni, e James Nyang Chiengjiek, 28 anni, costretti a fuggire dal loro paese a causa della guerra

Entrambi, seppur segnati da storie personali differenti, sono arrivati nel campo profughi di Kakuma, in Kenya, nel 2002. James Nyang ha raccontato di aver iniziato la sua carriera di maratoneta all’interno del campo. All’inizio correva scalzo poiché non poteva permettersi nemmeno un paio di scarpe. A volte capitava di prenderle in prestito, ma questo non succedeva sempre.

Rose, invece, aveva dieci anni quando giunse nel campo kenyano di Kakuma. Anche lei iniziò a correre e gradualmente trasformò quella passione in attività sportiva. A Rio si appresta a correre gli 800 metri. 

Gli atleti sud sudanesi e gli altri cinque provenienti dalla Siria, dalla Repubblica democratica del Congo e dall’Etiopia, sono stati i protagonisti più applauditi nella giornata di apertura dei Giochi Olimpici brasiliani. E non sono mancati gli applausi degli ospiti del campo profughi di Kakuma radunati davanti al maxi-schermo, che hanno dato il loro sostegno seppur a distanza alla squadra che più li rappresenta. 


Ti potrebbe interessare
Esteri / Sabreen, la neonata estratta viva dal corpo della madre uccisa a Rafah, è morta dopo meno di una settimana di vita
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv ospiterà una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Media: "Blinken atteso nello Stato ebraico il 30 aprile". Hamas: "Pronti al disarmo per uno Stato di Palestina"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Sabreen, la neonata estratta viva dal corpo della madre uccisa a Rafah, è morta dopo meno di una settimana di vita
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv ospiterà una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Media: "Blinken atteso nello Stato ebraico il 30 aprile". Hamas: "Pronti al disarmo per uno Stato di Palestina"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Shahed 136: ecco come funzionano i droni usati dall’Iran per attaccare Israele
Esteri / Ma non dimentichiamoci di Gaza: l’offensiva a Rafah potrebbe cambiare tutto
Esteri / Di qua Gaza, di là l’Iran: può Israele far fronte a due conflitti?