Il Regno Unito rientrerà nel programma europeo Erasmus+ nel 2027
L'accordo riguarda soltanto l'anno accademico 2027/2028 e prevede un contributo da parte di Londra di oltre 648 milioni di euro
Il Regno Unito riprenderà a partecipare al programma di scambio studentesco Erasmus+ a partire dal 2027. La conferma è contenuta in una nota congiunta diramata oggi dalla Commissione europea e dal governo britannico, che ha raggiunto un accordo con Bruxelles per far rientrare i propri giovani nell’iniziativa da cui si era ritirato alla fine del 2020 in occasione della Brexit.
“Partecipare a Erasmus+ è una grande vittoria per i nostri giovani, poiché elimina le barriere e amplia gli orizzonti, in modo che tutti, indipendentemente dal loro background, abbiano l’opportunità di studiare e formarsi all’estero”, ha affermato il ministro britannico per le relazioni con l’Unione europea, Nick Thomas-Symonds. “Non si tratta solo di viaggiare: si tratta di competenze future, di successo accademico e di dare alla prossima generazione l’accesso alle migliori opportunità possibili. Gli accordi di oggi dimostrano che la nostra nuova partnership con l’Ue funziona”. D’accordo anche la sottosegretaria per l’apprendistato e le competenze e per le pari opportunità, baronessa Jacqui Smith, secondo cui questa iniziativa “aprirà nuove opportunità” agli studenti e al personale universitario. “Ottime notizie per gli studenti dell’Ue e del Regno Unito!”, ha esultato la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue e commissaria per le Competenze, l’Istruzione, la Cultura, il Lavoro e i Diritti sociali. “L’adesione del Regno Unito a Erasmus+ nel 2027 aprirà nuove opportunità di scambio e avvicinerà ulteriormente l’Ue e il Regno Unito”.
L’accordo prevede un contributo da parte del Regno Unito al programma Erasmus+ pari a circa 570 milioni di sterline (circa 648,27 milioni di euro) per il solo anno accademico 2027/2028. Un esborso pari, secondo il governo britannico al 30% in meno del contributo standard richiesto agli Stati aderenti che non sono membri dell’Ue. Per il momento la partecipazione del Regno Unito al programma è prevista solo per l’anno accademico 2027/2028 mentre ogni ulteriore adesione dovrà essere concordata in futuro tra le parti.
Sviluppi futuri
Il programma Erasmus era stato abolito nel Regno Unito nel dicembre 2020, quando il governo del premier Boris Johnson aveva annunciato di aver raggiunto un accordo commerciale post-Brexit con l’Ue. L’anno successivo l’Erasmus venne sostituito dal programma Turing, che prende il nome dal matematico e crittografo britannico Alan Turing, che da allora finanzia progetti simili di scambio studentesco in tutto il mondo, tra cui Paesi come Canada, Giappone e Stati Uniti. Non è ancora chiaro cosa accadrà a questa iniziativa una volta che il Regno Unito rientrerà nell’Erasmus+ ma soltanto nell’anno accademico 2024/2025 il programma ha finanziato oltre 40mila tirocini per un costo pari a 105 milioni di sterline (oltre 109 milioni di euro), circa la metà a versati a favore di studenti provenienti da contesti svantaggiati.
Ma non solo: il ritorno del Regno Unito nel programma Erasmus+ apre un nuovo dibattito sulla riorganizzazione delle relazioni tra Londra e l’Ue da parte del governo laburista del premier Keir Starmer. A novembre infatti la cancelliera dello scacchiere (equivalente al ministro delle Finanze), Rachel Reeves, aveva fatto presagire un accordo “ambizioso” con Bruxelles per un nuovo programma a favore della mobilità dei giovani, che consentirebbe ai britannici di età compresa tra 18 e 30 anni di vivere e lavorare nei Paesi dell’Ue per un massimo di due anni (un’intesa simile a quelle già in vigore tra Londra e altri 11 Stati, tra cui Australia e Giappone). Ma da allora non se ne è più saputo nulla.
L’accordo odierno rientra comunque nel rilancio delle relazioni britanniche con l’Ue intrapreso dal primo ministro laburista Keir Starmer, salito al potere nel luglio 2024, dopo anni di tensioni tra i 27 e i precedenti governi conservatori guidati da esponenti favorevoli alla Brexit. Tanto è vero che il comunicato congiunto diramato oggi da Londra e Bruxelles contiene anche un’altra notizia: le parti hanno anche “concluso i colloqui esplorativi sulla partecipazione del Regno Unito al mercato interno dell’elettricità dell’Unione europea, i cui dettagli saranno pubblicati nei prossimi giorni”. Il governo britannico e la Commissione Ue, si legge nel testo, “lavoreranno ora per negoziare la partecipazione del Regno Unito al mercato interno dell’elettricità dell’Unione europea”, che “apporterebbe reali benefici alle imprese e ai consumatori in tutta Europa, stimolerebbe gli investimenti nei Mari del Nord e rafforzerebbe la sicurezza energetica”. A quanto pare, l’Erasmus+ è solo il primo passo per un riavvicinamento tra le due sponde della Manica.