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Regno Unito, nei supermercati scaffali vuoti e razionamenti: “Colpa della Brexit”

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Regno Unito, nei supermercati scaffali vuoti e razionamenti: “Colpa della Brexit”

Scaffali vuoti e ritorno ai razionamenti. I supermercati britannici fanno i conti con le conseguenze impreviste di Brexit e rincari energetici, che negli utimi giorni hanno portato a carenze diffuse di prodotti freschi come pomodori, peperoni e cetrioli.

Ieri anche Tesco e Aldi sono state costrette a imporre limiti all’acquisto di alcuni prodotti freschi, dopo i razionamenti già imposti da Asda e Morrisons, mentre sui social abbondano foto di scaffali tristemente vuoti in tutto il Regno Unito.

Una crisi precipitata dal maltempo in Spagna e Nordafrica, fornitori chiave delle catene britanniche. Ma, secondo Justin King, ex amminsitratore delegato della catena Sainsbury’s, la causa ultima delle carenze è da cercare dalle ricadute della Brexit e nella decisione del governo di non aiutare i produttori britannici di ortaggi a far fronte ai rincari energetici. “C’è una vera carenza, ma è un problema che ci siamo perlopiù creati da soli”, ha detto in un’intervista a Radio 4.

Data la difficoltà a reperire prodotti freschi, le restrizioni alle vendite hanno anche lo scopo di impedire a ristoratori e grossisti di svuotare gli scaffali. A una donna del Merseyside è stato impedito di acquistare 100 cetrioli in un punto vendita Lidl, da lei usati per realizzare drink “detox” da vendere online. La personal trainer Lisa Fearns ha raccontato a Metro di essersi poi rivolta a un supermercato Aldi, dove è riuscita ad aggirare il limite di tre cetrioli a persona acquistandone ben sei. “Non mi hanno detto nulla”, ha affermato.

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